I rifiuti alimentari diventano bioplastica

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bioplasticaUn giorno non molto lontano sedie, tappeti sintetici e sacchetti di plastica saranno fatti di cacao, riso e rifiuti vegetali invece che dal petrolio. Questa la scoperta dell’Istituto Italiano di Tecnologia, che potrebbe risolvere il problema dei rifiuti agricoli e plastici in un colpo solo. La produzione di plastica continua ad aumentare. Nel 2012, ha raggiunto 288 milioni di tonnellate a livello mondiale, con alti costi soprattutto in termini ambientali. Le materie plastiche sintetiche infatti si decompongono dopo centinaia o migliaia di anni durante i quali rilasciano componenti tossici danneggiando l’ambiente e la salute umana. Inoltre, la plastica è fatta con il petrolio, una fonte non rinnovabile.

Finora il passaggio alle bioplastiche è stato impegnativo e costoso. I ricercatori italiani hanno invece trovato un modo economico per rendere la transizione meno traumatica. Essi hanno preso un acido organico che si trova in natura e può elaborare la cellulosa, che è allo stesso tempo la componente principale dei vegatali e il polimero più abbondante in natura. L’hanno mescolata con prezzemolo e gambi di spinaci, lolla di riso e baccelli di cacao, poi hanno versato la soluzione ottenuta nei vassoi da laboratorio. Lo strato che si è formato ha mostrato di possedere una serie di tratti – dalla fragilità alla rigidità, dalla morbidezza all’elasticità – assimilabili alle plastiche commerciali. “Questo risultato apre nuove possibilità per la sostituzione di alcuni dei polimeri non degradabili con bioplastiche ricavate da rifiuti agricoli“, concludono i ricercatori.

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