Lavorazioni ibride: un interesse crescente

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soluzione tecnologica ibridaFlessibilità, velocità, efficienza. Le soluzioni ibride nascono per rispondere a queste precise esigenze.

Ibrido” è un termine molto di moda, impiegato in moltissime discipline, sebbene con connotazioni leggermente diverse. L’etimologia della parola è incerta, ma, secondo i più prestigiosi vocabolari della lingua italiana, deriva dal latino “hybrĭda“, bastardo. Volendo dare una interpretazione più ampia, è ibrido tutto ciò che proviene dall’incrocio di specie diverse. In ambito meccanico nascono dunque, per esempio, materiali e tecnologie ibridi, cui si accompagnano macchine di produzione ibride. Perché macchine di produzione? Perché, nelle soluzioni più innovative, si va oltre il concetto di “utensile” nel senso classico del termine, per approdare a un significato più esteso, legato allo scopo, all’obiettivo della macchina, cioè alla realizzazione del manufatto.

Riferendosi all’ambiente di produzione, la denominazione “macchina ibrida” inizia a circolare quando non si parla più solo di macchina utensile dedicata a una specifica lavorazione, ma iniziano a prendere piede i centri di lavoro e le macchine multitasking, in grado di compiere lavorazioni concettualmente e significativamente diverse sulla stessa macchina, con un unico piazzamento. L’incerta etimologia, che fa derivare ibrido da “hybrĭda“, sembrerebbe rispettata, così come le consegne: flessibilità, velocità, efficienza. A cui si potrebbe aggiungere la derivata economia di processo.

Continua a leggere l’articolo all’interno dello sfogliabile, da pagina 26: http://www.macchineutensilinews.it/numeri/201503-marzo/.

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