Officina Capecchi: pezzi prismatici complessi

Condividi

Officina Capecchi

L’officina Capecchi Srl si trova ai piedi delle colline toscane, appena fuori Firenze. Capecchi un tempo realizzava componenti per strumenti ottici, come i teodoliti. In seguito ha progettato e realizzato la propria gamma di strumenti e calibratori ottici – dispositivi dall’aspetto robusto con basi in ghisa verniciate a polvere e componenti levigati – che mantengono lo stesso aspetto utile e ben progettato di mezzo secolo fa. La maggior parte delle aziende europee che un tempo realizzavano prodotti simili è ormai scomparsa. Capecchi è sopravvissuta perché è andata di pari passo con i tempi. I pezzi più recenti esposti negli armadietti sono a prima vista componenti prismatici presi a caso di relativa complessità: pezzi realizzati principalmente in alluminio, molti con funzionalità e facce che avrebbero potuto essere create solo usando una macchina utensile CNC a cinque assi.

Officina Capecchi

In effetti, il più recente investimento dell’azienda è stata una macchina UMC-750 Haas, che consente a Capecchi di competere con officine molto più grandi nella produzione di pezzi complessi senza i costi solitamente associati alle operazioni su più assi. Attualmente, Massimo Capecchi e suo fratello Andrea sono i co-proprietari dell’azienda che loro padre ha fondato nel 1962. Sotto la guida dei due fratelli, l’azienda si è diversificata, è sopravvissuta e ha addirittura prosperato attraversando diversi periodi di recessione e contro ogni previsione. Alcuni degli strumenti su cui l’azienda ha costruito la propria reputazione restano la base dell’attività. In effetti gli scartamenti di binari per i test di materiali rotabili rappresentano ancora circa il 20% del fatturato dell’azienda. Il restante 80% è costituito da incarichi per settori tra cui quello della tecnologia laser, dell’automazione industriale, dei durometri, del rilievo cartografico stereoscopico e della topografia, fino alle industrie radar, oftalmologica, tessile e biomedica. La forza dell’azienda risiede nella sua capacità di garantire componenti di precisione di alta qualità a prezzi contenuti con consegne puntuali e un’assistenza completa che comprende progettazione, creazione di prototipi, lavorazione a macchina, ispezione e assemblaggio. Per continuare ad avanzare, i fratelli Capecchi si sono trovati di recente davanti alla prospettiva intimorente di dover investire nella lavorazione a cinque assi. “Erano passati alcuni anni da quando avevamo fatto l’ultimo investimento importante”, spiega Massimo Capecchi. “Ci siamo ritrovati a cercare macchine in grado di aumentare la produttività dell’azienda per fare un balzo in avanti in termini di efficienza e qualità. Molte delle macchine offerte erano troppo costose o troppo complesse. Ma abbiamo scoperto la Haas UMC-750 a cinque assi, un macchina che offre un ottimo rapporto qualità-prezzo. Non abbiamo dovuto continuare a cercare: avevamo preso la nostra decisione”. Capecchi ha potuto osservare la macchina Haas per la prima volta in occasione di una fiera commerciale prima di avviare le trattative con l’HFO di zona.”Sapevamo di avere scelto una macchina progettata per lavorare su base stand-alone e che ci avrebbe consentito di realizzare pezzi che in precedenza dovevamo produrre con le nostre macchine a tre o quattro assi”, spiega. “Ora siamo in grado di portare a termine più lavoro con la Haas UMC-750 perché è più adatta per la realizzazione di pezzi complessi che ci vengono richiesti sempre più frequentemente”. Se la macchina Haas non fosse stata disponibile, i fratelli Capecchi avrebbero dovuto sforzarsi per finanziare una soluzione alternativa molto più costosa.

Le dimensioni delle partite in azienda vanno dai 5 ai 200 pezzi, sebbene quelle da 15-20 pezzi siano standard. Per delle quantità relativamente basse, la semplicità e la velocità di settaggio della UMC-750 è fondamentale per raggiungere gli obiettivi di produzione e produttività.”L’obiettivo è quello di migliorare ininterrottamente la precisione e la qualità di quanto facciamo“, spiega Capecchi, “ma allo stesso tempo ridurre i tempi di ciclo. Stiamo raggiungendo tale obiettivo perché una macchina a cinque assi come la UMC-750 può raggiungere diverse facce simultaneamente, con un unico settaggio”. Questo è un vantaggio che altre officine più grandi sfruttano già da diverso tempo. Ma la tecnologia a cinque assi era solitamente troppo costosa per attività più piccole. I fratelli Capecchi affermano di aver potuto contare su un’enorme assistenza da parte di Haas, sia durante il processo di acquisto che in fase di installazione, da quanto la UMC-750 è stata messa in servizio nell’ottobre 2014. Il controllo Haas si è dimostrato particolarmente facile da controllare rispetto ad altre macchine, riferisce Massimo Capecchi, e negli ultimi mesi l’azienda ha spostato gradualmente sempre più lavoro verso la nuova macchina.”Ad esempio, i pezzi di lavoro attualmente presenti sulla macchina, sono stati appena spostati su di essa”, afferma Capecchi. “Abbiamo deciso di trasferire questi componenti alla UMC-750 perché possiamo produrli molto più rapidamente. Tuttavia, in questo caso, non è solo una questione di tempi di ciclo perché i pezzi sono complessi, ma anche una questione di precisione. Meno settaggi si traducono in minori occasioni di imprecisione sul pezzo finito”. Ciò significa anche meno materiale di scarto e consegne più affidabili, fondamentali per ogni attività di lavorazione, in particolare se, come Capecchi, prevede di essere ancora attiva tra 50 anni.

Articoli correlati

L’importanza della subfornitura

Parte del più ampio e diversificato settore della meccanica, il comparto della produzione di componenti per la trasmissione di potenza