Anima: ecco come sarà il 2016 della meccanica italiana

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meccanica italianaLa meccanica prosegue bene sui binari dell’export. La produzione, secondo i dati appena pubblicati dall’Ufficio Studi Anima, è in costante incremento. Nel 2015 la meccanica italiana ha prodotto tecnologie e componentistica per un totale di 44 miliardi di euro, valore in aumento (+1,3%) rispetto all’anno precedente. Il 2016 prevede già un +0,7% per la produzione, che toccherà i 44.3 miliardi di euro.

Direttamente proporzionale alla produzione, il dato delle esportazioni è in crescita continua. Nel 2015 si sale a 25.7 miliardi di euro con un +1,3% sul 2014. Secondo le stime 2016, il dato è destinato ad aumentare a +1,4% fino a raggiungere i 26.1 miliardi di euro con una quota export-fatturato del 59%.

L’occupazione rimane stabile mentre il valore degli investimenti rafforza il trend positivo: nel 2015 si registra un +1,2% rispetto al 2014 e nel 2016 un ulteriore +1%.

Anche se a qualcuno può sembrare ‘poco glamour’, la meccanica esporta più dei settori alimentare, moda e design aggregati – sottolinea Alberto Caprari, presidente di Anima. La chiave che apre le porte estere è la qualità e la flessibilità delle nostre imprese, accompagnata dalla stima per le nostre tecnologie. Noi italiani sappiamo rispondere molto bene alle richieste dei clienti adattandoci alle condizioni normative, sociali ed economiche in cui ci troviamo a operare. Siamo sempre al passo con le norme, diversamente da qualche altro player internazionale. La sorveglianza del mercato è un’esigenza di tutta la manifattura italiana, non deve essere percepita come un concetto astratto. Chiediamo quindi di monitorare con ancora più impegno i fenomeni di contraffazione e di concorrenza sleale che minacciano lo sviluppo di molte nostre eccellenze”.

Nei soli primi sei mesi del 2015, le esportazioni della meccanica italiana valgono 13.4 miliardi di euro, cifra in lieve flessione rispetto al 2014 (-0,3%). La parte del leone la fa ancora EU28 verso cui si sono esportati 5.5 miliardi (+3,9% sul 2014). Africa (-7,9%), Asia (-3,5%) e America Centro-Sud (-4,3%) risultano in calo rispetto al 2014, mentre l’America del Nord sta dimostrando una forte attrattività per l’export italiano, con un +14,1% sul 2014.
La situazione geopolitica è la lente attraverso cui leggere la contrazione (-13,4%) delle vendite dell’italianità nei paesi extra UE. Se si confronta il I semestre 2014 con il I semestre 2015 per la sola Russia il rallentamento (-40,8%) è giustificato con evidenti riferimenti alla battuta d’arresto dovuta alle sanzioni.

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