Ascomut spegne 70 candeline

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Ascomut è appena entrata nel suo settantesimo anno di vita. C’era tutto un mondo da ricostruire, in quel difficile e per certi versi epocale anno 1946, ed in quel contesto molto particolare un ristretto gruppo di imprenditori attivi nel campo della commercializzazione di macchine per lavorazioni industriali e di utensileria, appena iniziava a prospettarsi uno scenario denso di incognite, ha avuto l’idea di formare un’associazione di imprenditori.

L’atto costitutivo, redatto a Milano il 2 agosto 1946 dal notaio Vitaliano de Pertis, reca la firma dei soci fondatori Natale Baccanti, Angelo Guido Boeri, Francesco Cappabianca, Luigi Castellani ed Edoardo Origlia.

Ascomut ha vissuto da protagonista gli anni faticosi della ricostruzione post bellica lavorando alla crescita del paese e del suo tessuto imprenditoriale, contribuendo all’affermazione della vocazione prima industriale e poi terziaria dell’Italia, che ha sempre avuto nella meccanica un punto di forza, attraverso le crisi e le riprese di questi decenni così intensi.

«La ricorrenza del settantesimo anniversario sarà ricordata da alcune iniziative attualmente in fase di definizione e da un logo celebrativo – afferma Andrea Bianchi, presidente dell’associazione e amministratore delegato di Heidenhain Italiana. Desideriamo cogliere l’occasione dell’anniversario di fondazione per riaffermare il ruolo di Ascomut quale punto di riferimento importante per la meccanica in Italia, poiché siamo convinti che quanto di costruttivo è stato realizzato in passato debba darci convinzione e capacità di volgere subito lo sguardo non solo al presente ma sopratutto al futuro; leggere la propria storia ed esperienza alla luce di ciò che c’è da fare adesso e nella prospettiva di un futuro che deve essere capito, preparato, a volte persino anticipato. Le associazioni imprenditoriali sono infatti “geneticamente” costruite per guardare avanti».

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