Ci.Esse: Stampi per termoplastico, poliuretano e pDCPD

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Ragione Sociale:Ci.Esse di Antonelli Giancarlo
Regione e Città:Monza (MB)
Anno fondazione: 1975
Certificazioni: ISO 9001
Attività: costruzione di stampi in acciaio, alluminio e kersite per particolari in materiale termoplastico, di roto-moulding, di blow-moulding, di twin sheet moulding, per termoformatura, per stampaggio del poliuretano e del pDCPD (polidiciclopentadiene), RTM e SMC
Altri servizi: design, codesign, reverse engineering e prototipazione; realizzazione di modelli in ureol e in polistirolo per fusioni, oltre che di prototipi per test; realizzazione garantita di stampi “Made in Cina”
Macchinari/attrezzature in dotazione: fresatrici di grandi dimensioni di cui tre a 5 assi a portale e due a montante mobile; trapani a bandiera, torni paralleli ed elettroeorosione a tuffo; saldatrici a filo continuo per acciaio e alluminio; una pressa di prova degli stampi
Software principali: Pro-Engineer e Catia per la modellazione/progettazione e WorkNC per il calcolo dei percorsi utensili
Tempi medi di consegna degli stampi: da 8 settimane a 12 settimane
Organizzazione logistica: spedizioni attraverso corrieri locali e nazionali su strada e via nave
Mercati di riferimento: automotive, macchine movimento terra, trattori, elettromedicale, dentale, mobili e articoli tecnici in generale

La Ci.Esse fu fondata nel 1975 a Monza da Giancarlo Antonelli. Oggi, dopo 40 anni di storia, conta 25 dipendenti altamente qualificati, due siti produttivi, uno nella storica sede di Monza, l’altro a Mazzano (BS), e un parco macchine ricco e diversificato. Giancarlo Antonelli, che ancora oggi guida l’azienda, ne parla con orgoglio: «Siamo cresciuti molto in questi decenni, eppure abbiamo scelto di rimanere una realtà di piccole dimensioni e con un’impronta artigiana, al fine di non cedere alle logiche esasperate del mercato che in quest’ultime periodo di crisi sta fortemente penalizzando le imprese sovradimensionate». Ci.Esse è ancora oggi un’impresa a conduzione familiare: i due figli di Giancarlo, Lorenzo e Barbara, guidano l’azienda assieme al padre. «La nostra filosofia – riprende il fondatore – è quella di concentrarci sulla qualità, sulla velocità e sulla flessibilità attraverso tecnologie di primordine, oltre che sulla diversificazione dei prodotti che, nel nostro caso, sono stampi. Abbiamo scelto di puntare sull’efficienza, mantenendo bassi i costi di produzione, e di puntare su nicchie di mercato particolari». Ci.Esse è difatti realtà specializzata nella costruzione di stampi di differente tipo: a iniezione per particolari in termoplastico, roto-moulding, blow-moulding, twin sheet moulding, per termoformatura, per stampaggio del poliuretano e del pDCPD (polidiciclopentadiene), RTM e SMC. Antonelli: «Noi realizziamo stampi in alluminio e in acciaio, sia dal pieno sia da fusione, ma anche in altri materiali quali la kersite e in resina epossidica. Inoltre, produciamo modelli in ureol e in polistirolo per fusioni, oltre che prototipi per test». L’azienda opera prevalentemente nei settori automotive, delle macchine movimento terra, dei trattori, elettromedicale, dentale, mobili e articoli tecnici in generale. Solo il 10% dei clienti è italiano, la maggior parte degli stampi vengono esportati in Paesi come Germania, Francia, Inghilterra, India, Brasile, Messico, USA, Canada.

Il vantaggio dell’alluminio e della kersite
Antonelli continua: «Fummo tra i primi, nel 1980, a sperimentare gli stampi in alluminio pur se tra lo scetticismo generale. Invece, si tratta di una tecnologia che si è poi diffusa notevolmente; oggi gli stampi in alluminio vengono utilizzati per stampare una grande varietà di pezzi in poliuretano, specialmente nel settore automotive». Rispetto agli stampi tradizionali in acciaio, l’alluminio offre, oltre che un risparmio dei costi fino al 30%, il vantaggio di una migliore velocità di lavorazione, con tempi minori di consegna; inoltre, avendo un’ottima conducibilità termica, assicurano un sistema di condizionamento più semplice che permette un tempo ciclo di stampaggio minore, con velocità superiori e carichi strutturali della pressa meno elevati. In alcuni casi, uno stampo di alluminio può durare fino a 200.000 cicli.

… continua a leggere (articolo a pag. 20 – Subfornitura News – Settembre 2016)

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