Materie prime siderurgiche: verso la flessione dei prezzi

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Per i prezzi delle materie prime siderurgiche, il 2016 è stato l’anno della svolta. Infatti, dopo un’evoluzione declinante tra il 2011 ed il 2015, all’inizio dello scorso anno si è originata una parabola ascendente delle fluttuazioni. A seguito di un crollo tra il 60% ed il 63%, allo scorso febbraio l’HBI aveva recuperato il 69%, il rottame europeo l’81,5%, il basic pig iron il 103% del proprio prezzo.  

La fase di rialzo delle quotazioni, stando agli osservatori, sembra ora destinata a rallentare. Ne sia esempio l’andamento del coking coal, la cui quotazione dopo una fiammata del 289,1% rispetto ai minimi è crollata improvvisamente del 47%. Nel secondo semestre del 2017 si attende, quindi, una flessione dei prezzi, di pari passo con la possibile contrazione della domanda cinese che aveva trainato il rally delle materie prime insieme al ritorno della finanza internazionale nelle commodity industriali.  

È emerso dall’analisi tecnica che Achille Fornasini, Chief Analyst di Siderweb, ha presentato durante l’outlook organizzato da Siderweb e RICREA. 

«La parola chiave è ancora una volta collaborazione. Bisogna allargare il concetto di filiera a quello di cluster – ha detto Emanuele Morandi, presidente di Siderweb -. Fare sistema è l’unico modo per superare questo momento di impasse» del comparto siderurgico.

È parte della filiera che lavora con il principe dell’economia circolare il consorzio RICREA. «Anche gli imballaggi in acciaio rappresentano una fonte preziosa di materia prima seconda – ha spiegato il presidente Domenico Rinaldini -. Il nostro obiettivo è promuovere e agevolare la raccolta differenziata e il riciclo di barattoli, scatolette, tappi, fusti, latte e bombolette in acciaio e grazie all’impegno degli operatori collegati a RICREA nelle diverse fasi di lavorazione, dalla selezione alla pulitura, dalla riduzione volumetrica alla destagnazione, siamo in grado di garantire alle acciaierie un rottame di assoluta qualità».

Quanto ad approvvigionamento di materie prime, «le acciaierie stanno sempre più puntando sulla qualità, necessaria per competere a livello europeo ed internazionale» ha detto Maurizio Calcinoni, vicepresidente del Gruppo Finarvedi -. Si sono approvvigionate con materiali alternativi, ghisa e HBI». Per difendersi dal dominio turco sul mercato del rottame, poi, servirebbe «cercare di fare contratti almeno quindicinali o mensili, sul modello tedesco».

 

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