Shewanella Oneidensis, il batterio che decontamina acque e produce elettricità

Condividi

decontaminazione acque ed energia elettrica grazie a shewanella oneidensis

Le qualità della Shewanella Oneidensis

Negli ultimi tempi il batterio Shewanella Oneidensis è sotto le luci dei microscopi di un’infinità di istituti di ricerca. Il batterio fu scoperto nel 1988 nel lago Oneida nello stato di New York; attualmente vive principalmente nei fondali marini e lacustri anaerobici ma lo si può trovare anche nel suolo. Basta dare una veloce occhiata ad alcune delle sue proprietà fino ad ora scoperte per capire il motivo dell’interesse.

Il batterio è capace di metabolizzare  il ferro, alcuni metalli pesanti quali piombo e mercurio e alcuni metalli radioattivi; può inoltre produrre elettricità grazie ad alcune proteine presenti nella sua membrana cellulare. Infine, come se ciò non bastasse a farlo salire ai primi posti degli organismi più interessanti ai fini della ricerca, sembra che la Shewanella Oneidensis sia capace di sintetizzare idrocarburi a catena lunga partendo da acqua, luce solare e biossido di carbonio.

Il progetto dell’Università della California

Uno studio dell’Università della California mira a sfruttare le proprietà del batterio per coniugare le operazioni di decontaminazione delle acque reflue con la produzione di energia elettrica.

La Shawnella Oneidensis contiene, all’interno della membrana cellulare, proteine in grado di condurre elettroni. Il team di ricercatori ha sviluppato una molecola sintetica da inserire nella membrana cellulare in modo da non arrestare la conduzione elettrica; essa infatti favorirebbe il processo di respirazione cellulare facilitando in tal modo la consegna di eletteroni in superficie.

La sfida, oltre ad incrementare la produzione di elettricità, è fare in modo che essa venga trasmessa ad apparati artificiali. La molecola dell’Università della California risolverebbe anche questo problema: permetterebbe infatti alla Shewanella Oneisensis di comunicare con un elettrodo.

Fine ultimo del progetto è quindi sfruttare le capacità di sintesi dei metalli pesanti del batterio per decontaminare le acque reflue da sostanze altrimenti dannose per l’uomo e gli animali e, facendo ciò, generare una quantità sufficiente di energia elettrica per recuperare una quota consistente di quella spesa nel progetto di decontaminazione.

 

Articoli correlati

la seconda vita delle batterie

La seconda vita delle batterie

Sono sempre più numerosi i progetti che aziende, enti di ricerca, istituti pubblici e privati, stanno portando avanti per cercare

Rivestimenti multiottimali

Un pezzo di design oggi non piò più prescindere dal rispetto per l’ambiente. Il valore estetico di un prodotto dipende