DMG MORI: Più lavorazioni, più efficienza, più competitività

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DMC 80 U duoBlock®

Costante investimento tecnologico e rinnovo delle attrezzature e dei processi produttivi perseguendo una ricerca di soluzioni e sistemi di lavorazione innovativi. Questa, da sempre, la filosofia perseguita da Generalmec, azienda fondata nel 1989 specializzata nella produzione di stampi a iniezione per materie plastiche di piccole e grandi dimensioni, che pesano fino alle 200 tonnellate, realizzati sia in acciaio che in alluminio.

«Realizziamo anche stampi con caratteristiche particolari – rileva il titolare Federico Lissandrin – come per esempio stampi 2K, stampi con ausilio roctool, stampi con svuotamento gas e stampi con insert moulding e sandwich». Numerosi e molteplici sono anche i settori applicativi a quali l’azienda si rivolge. Tra questi l’automotive diventato, negli ultimi anni, il riferimento per il quale vengono realizzati stampi per ogni tipo di particolare plastico sia esterno che interno alle autovetture, siano essi prototipi o stampi di serie.

Stampo su fresatrice DMG MORI DMC 80 U dove sono state eseguite lavorazioni complesse dovute alle varie inclinazioni del pezzo.

«Per il settore del motociclo – aggiunge Lissandrin – caratterizzato da stampi realizzati prevalentemente in alluminio, vantiamo ormai un’esperienza trentennale. Come anche quello legato al comparto della subacquea peraltro, questo, ambito che caratterizza la nostra storia e per il quale da anni realizziamo stampi per le maggiori marche mondiali di attrezzature. Mi riferisco a stampi dedicati alla produzione di pinne, maschere, boccagli, stampi al silicone per facciali, stampi sandwich temprati per alte produzioni. A questi si aggiungono i non meno importanti settori dell’elettrodomestico, quello degli articoli casalinghi, del settore edile e quello legato al mondo del design».

Attività che vede impegnato nella sede di Brugine(PD), tra ufficio tecnico e produzione, uno staff complessivo composto da una ventina di addetti, oltre a un diversificato parco macchine tra cui spiccano anche due fresatrici universali per la lavorazione su 5 lati a 5 assi DMG MORI: una DMU 160 P e una DMC 80 U.

DMU 160 P duoBlock®

Più lavorazioni su un’unica fresatrice
«La scelta di acquistare il centro di lavoro DMU 160 P – spiega Lissandrin – ci ha permesso di entrare e rapportarci con ampio anticipo con i concetti legati all’Industria definita 4.0. Conoscendo il grado di affidabilità che può dare DMG MORI per le sue forniture, abbiamo deciso di rinnovare la nostra fiducia al dott. Mori anche dopo la fusione avvenuta. Abbiamo così deciso di integrarla nel nostro reparto nel 2014 individuando, in questo modello, quello meglio rispondente alle nostre esigenze di elevata tecnologia. Sentivamo infatti il bisogno di rapportarci con queste nuove strategie di lavorazioni, capaci di accentrare, in un unico centro di lavoro, più lavorazioni possibili».

Requisiti richiesti da un mercato sempre più esigente e in continua evoluzione, soprattutto in ambito automotive. Stiamo parlando di una macchina universale, caratterizzata dalla nota struttura duoBlock® a elevata stabilità, che garantisce un incremento del 30% di precisione, prestazioni ed efficienza nell’asportazione truciolo, assicurando al contempo un’alta dinamica. Nella versione scelta da Generalmec, la stessa rende disponibile corse X, Y e Z rispettivamente di 1.600, 1.250 e 1.100 mm (passati a 1.600 x 1.600 x 1.100 mm nel nuovo modello rilasciato da DMG MORI nel corso del 2016), con dimensione tavola di 1.500 x 1.250 mm (pari oggi a 1.600 x 1.250 mm), per un peso carico fino a 4.000 kg (oggi possibile fino a 4.500 kg).

Stampo in lavorazione su DMU160P.

Più qualità anche per stampi di piccole dimensioni
«Dopo l’acquisto della DMU 160 P – continua lo stesso Lissandrin – dopo aver toccato con mano le reali potenzialità che questa tipologia di macchina può dare, oltre che saggiato il valore aggiunto che è riuscita ad apportare in una realtà come la nostra, abbiamo deciso di integrarne una nuova. In questo caso ci siamo orientati verso una DMG MORI DMC 80 U, col preciso scopo di per poter applicare e sfruttare proficuamente la stessa tecnologia nella realizzazione anche di stampi di minori dimensioni».

Anch’essa dotata della struttura duoBlock® e dei benefici già descritti, la fresatrice universale per la lavorazione su 5 lati a 5 assi DMC 80 U si pone infatti ideale per lavorazioni su pezzi geometricamente più contenuti, pur vantando gli stessi punti di forza e le stesse funzionalità delle sorelle maggiori della gamma.

Installata in Generalmec da qualche mese (quindi nell’esecuzione DMG MORI più aggiornata), la macchina rende disponibile un campo di lavoro con assi X, Y e Z rispettivamente di 800 x 1.050 x 850 mm, con dimensione tavola di 800 x 630 mm, per un peso carico fino a 1.400 kg. «Specifiche – aggiunge Lissandrin – che ci permettono di prevedere lavorazioni su pezzi da 900 x 900 mm, fino ad altezze di 1.450 mm».

Particolare in lavorazione su DMC80U.

Sempre più verso l’Industria 4.0
Con la scelta di acquisire le citate macchine dal gruppo DMG MORI, Generalmec ha voluto aprire le porte della propria azienda alla cosiddetta Industria 4.0.

«Con esse – aggiunge Lissandrin – crediamo di aver trovato i mezzi per inseguire i nostri obiettivi. Mezzi che dovranno soddisfare in pieno le nostre esigenze produttive. Siamo convinti che i nostri obiettivi ci porteranno a lavorare con maggiore qualità, riducendo in modo consistente tempi e costi». Ovvero le due leve differenzianti in un mercato sempre più globale dove le sfide si fanno sempre più complesse.

Stampo realizzato da Generalmec di dimensioni 2.300 x 1.300 x 1.600 mm per particolare automotive montante B.

«La nostra prima esperienza con il fornitore – conclude Lissandrin – risale al 1996 con centri di lavoro Mori Seiki. All’epoca acquistammo la nostra prima macchina alla quale, anno dopo anno, ne seguirono altre. Sin da subito abbiamo potuto testare la loro grande affidabilità e l’altrettanta precisione. Negli ultimi anni abbiamo rinnovato il nostro indice di gradimento per i prodotti proposti, così da decidere per l’ulteriore acquisto delle due macchine oggetto di questo articolo». Un’integrazione che ha consentito a Generalmec di elevare ulteriormente il proprio livello di competitività e, soprattutto, di guardare al futuro consapevole dei vantaggi offerti dall’Industria 4.0 e da un’ottimizzazione di processo ormai sempre più determinante all’interno di qualunque realtà produttiva.

Federico Lissandrin, titolare della Generalmec di Brugine (PD)

Il valore aggiunto dell’innovazione tecnologica
Fondata nel 1989, Generalmec di Brugine (PD) ha sempre fortemente puntato sull’innovazione tecnologica. «Nella seconda metà degli anni 90 – sottolinea il titolare Federico Lissandrin – l’azienda ha subito una riqualificazione produttiva. Si può dire che da allora ha avuto inizio la nostra rivoluzione tecnologica, durante la quale si sono susseguiti costanti e continui progressi di innovazione e rinnovamento delle attrezzature presenti nella nostra officina». In questo contesto, la mission dell’azienda si è orientata a promuovere e rafforzare sempre di più il rapporto di interazione uomo-macchina investendo in tecnologia. Obiettivo perseguito attraverso il costante adeguamento delle macchine utensili, affinché potessero essere sempre più prestanti grazie alle attrezzature e tecnologie all’avanguardia di cui sono dotate.

«E che oggi ci permettono – aggiunge Lissandrin – di utilizzare nuovi metodi di lavorazione oltre che stare al passo a un mercato in continua evoluzione. Allo stesso tempo ci preme soddisfare quanto più possibile la nostra clientela, per la quale vogliamo dare sempre più affidabilità e flessibilità. Mettere a disposizione dei nostri clienti un supporto tecnico nello sviluppo del prodotto, utilizzare attrezzature tecnologiche e innovative che ci rendano sempre più competitivi. Abbattendo i costi e le tempistiche di consegna». Un altro importante obiettivo dell’azienda è stato quello di portare esperienza e competenze in un’era, quella attuale, iper tecnologica, di avvalersi dei mezzi adeguati per disperdere tutto il know-how acquisito in più di 25 anni di attività. Ciò per garantire un ricambio generazionale che possa guardare al futuro, forte del proprio passato. «Più immediate – prosegue Lissandrin – sono invece alcune strategie pianificate nel medio/breve termine. Stiamo perseguendo una riqualificazione delle lavorazioni meccaniche eseguite all’interno della nostra officina, acquistando macchine utensili sempre più prestanti, tra cui anche la nuova DMG MORI DMC 80 U. Integrazioni che ci permettono di eseguire più lavorazioni possibili senza dover spostare il pezzo. Ciò con l’obiettivo di tagliare i costi dovuti a quei tempi morti di produzione che ci sono per fermo macchine, spostamento dei pezzi da un’attrezzatura all’altra, tempistiche di programmazione. In breve cerchiamo maggiore qualità riducendo tempi e costi».

La direzione di Generalmec sta inoltre procedendo anche con l’adeguamento dei reparti di produzione perché possano essere sempre più prestanti e in linea con i prodotti. «Per produrre stampi di grandi dimensioni – conclude Lissandrin – abbiamo dovuto adeguare un po’ tutta l’officina. Oltre al reparto di fresatura sono stati fatti opportuni adeguamenti anche ai reparti di erosione, foratura e tutta la parte inerente alla movimentazione dei carichi». Una lungimiranza imprenditoriale che, nonostante i passati anni di crisi dell’economia e che hanno avuto un forte impatto anche nel settore in cui opera l’azienda, ha permesso alla stessa di dar seguito con un andamento positivo del fatturato, con crescita continua che si attesta attorno al 50%.

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