Anteprima editoriale di settembre: Baa Baa Land

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Certamente un titolo alquanto stravagante per un editoriale.

È il titolo di un film, che strano a dirsi nella programmazione alternativa al red carpet, sta riscoutendo il suo successo. Autori di questo film sono dei geniali film maker titolari di un’azienda di mindfulness (Calm) dedita alla ricerca per i propri clienti, della loro tranquillità psicofisica.

Il film in questione non ha trama. Otto ore di pellicola senza storia, senza personaggi ne dialoghi, ma solo e semplicemente pecore. Pecore al pascolo, che stanno ferme, pecore che inconsapevolmente diventano le protagoniste di questo inconsueto film. Riprese da diverse angolazioni, per otto ore, è il tripudio della noia. E gli autori si augurano che anche lo spettatore si annoi alla sua visione. Ma perché tutto ciò? Un omaggio ad Andy Warhol, il desiderio di creare in sala un clima di rilassatezza, una trovata markettara per veicolare l’azienda di proprietà, la Calm appunto.

Quale la morale? Nell’era della digitalizzazione, della globalizzazione, della velocità di risposta che l’impresa metalmeccanica (ma non solo) è tenuta a rispettare, nell’epoca dei Big Data,  non siate timorosi di sperimentare strade diverse, proprio come gli autori di Baa Baa Land. Osate, uscite fuori dagli schemi, raccontate la vostra storia di imprenditore italiano che per decenni ha avuto il coraggio, la volontà e la determinazione di lavorare nel comparto produttivo italiano. Utlimamente abbiamo ache la crescita del Pil nazionale dalla nostra parte (previsione 2017 +1.3%) che può farci tornare ad aver il desiderio di investire nella nostra impresa.

Osservate la vostra azienda, innovatela seguendo i più moderni metodi organizzativi di Industria 4.0, ma siate pronti a gettare il cuore oltre l’ostacolo, tipico dell’imprenditoria nostrana e osate sfidare il red carpet del mondo produttivo. Ponetevi obiettivi semplici e ben delineati. Perché l’opportunità c’è sempre anche in un periodo dove ci verrebbe da dire che nel nostro Paese restano solo le industrie sbagliate. Le Big Company, figlie delle grandi famiglie capitilalistiche italiane, spesso vendono agl stranieri. Altre chiudono, e diverse tentano di resistere ma non senza problemi. La privatizzazione avrebbe dovuto modernizzare il Paese e invece cosi non è stato e allora rimangono le “tascabili”, le PMI, ovvero voi.

Le pecore: il vostro personale non sono pecore al pascolo. Sono il patrimonio vero della vostra impresa. Coloro che permetteranno di farvi annoverare tra le industrie 4.0. E allora osate. Studiate ed introducete nelle vostre realtà percorsi formativi, di crescita, metodi (e persone) manageriali che possano in qualche modo trasformarvi un po’ in una grande azienda senza perdere la vostra vera natura di PMI. Altrimenti regnerà la noia delle pecore al pascolo, la monotonia dei robot e degli impianti che lavorano in autonomia, dialogando tra loro, automigliorandosi nel più classico degli schemi 4.0.

Fatto tutto ciò, raccontatelo, a noi, in fiera, ai laboratori di presentazione del Mecpse 2018 (Modena, Brescia, Napoli, Parma),  perché l’impresa del futuro è quella che comprende che è terreno dell’altro, non chiusa, ma aperta al cambiamento.

Voi cosa ne pensate?

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