Industria 4.0, si è aperto il “secondo atto”

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Mentre i numeri dei robot in Italia continuano a crescere a ritmo vertiginoso (con un’impennata nel settore delle macchine utensili del 10,6% e una costante innovazione di prodotto), si riapre la partita degli incentivi per il “4.0” con la seconda fase del piano previsto dal governo. Lo scorso 19 settembre si è tenuta la cabina di regia governo-sindacati per una proroga di iper e superammortamento e per definire le linee essenziali della fase 2 del piano, che non si rivolgerà più soltanto al settore manifatturiero ma anche ad altri segmenti di mercato, con particolare attenzione al versante formazione.

Per quanto riguarda gli incentivi, che rappresentano per le Pmi l’aspetto senz’altro più interessante, la proroga appare ormai sicura, anche se non c’è ancora certezza sulle forme che assumerà. I dati, comunque, non lasciano spazio a equivoci: gli investimenti del primo semestre sono cresciuti del 9% e, ripetiamo, gli ordinativi dei primi 8 mesi del 2017 sono balzati ai massimi livelli dal 2010. Va da sé che a fronte dei risultati riscontrati sui principali indicatori manifatturieri, nel 2018 verranno rifinanziate le principali misure previste nel primo anno, rivedendo le aliquote e i perimetri degli incentivi, compatibilmente con le risorse di finanza pubblica disponibili, fanno sapere dal Ministero dello Sviluppo Economico.

Anche gli incentivi in ricerca & sviluppo funzionano bene. Infatti, da un’analisi condotta su un campione di 68 mila imprese (non poche), sono più di 11 mila quelle che prevedono un aumento della spesa, mediamente fra il 10 e il 15%. Il trend è rafforzato anche dal fatto che ben 4.500 di queste imprese sono vere “new entry”. Nel 2016, infatti, non avevano speso nulla in innovazione, e dunque sono state convinte a investire proprio dagli incentivi. Promossi anche Fondo di garanzia e Contratti di sviluppo.

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