Istat, nel 2017 Italia cresciuta grazie alla meccanica

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La manifattura italiana traina la crescita del Pil nel 2017

Che anno è stato il 2017 che ci siamo da poco lasciati alle spalle? Anche se spesso gli “aridi numeri” non sempre servono a fotografare realtà complesse, la statistica offre un grande aiuto quando si tratta di quantificare trend e fenomeni economici. E le cifre messe nero su bianco dall’Istat sembrerebbero far ben sperare. Gli ultimi dati relativi al 2017 registrano un trend positivo, toccando quota 104 punti e lasciando presagire il proseguimento della crescita del Pil: un risultato, guarda un po’, dovuto soprattutto alla tenuta della manifattura, che si conferma una vera e propria costante nella nostra storia economica.

In Italia il settore manifatturiero continua a registrare segnali positivi in termini sia di produzione sia di esportazioni“, recita l’ultima nota mensile Istat dello scorso anno, diramata a fine dicembre, proprio nei giorni in cui usciva anche l’edizione 2017 dell’Annuario Statistico dell’Istituto. Ad ottobre il settore manifatturiero è tornato a crescere dopo la pausa registrata a settembre (+0,5% la variazione congiunturale). Nella media del trimestre agosto-ottobre l’indice della produzione industriale è aumentato rispetto ai tre mesi precedenti (+0,8%) supportato da incrementi in tutti i comparti ad eccezione dell’energia, risultata stazionaria. I beni strumentali e i beni intermedi mostrano gli incrementi più elevati (rispettivamente +1,8% e +1,4%) seguiti dai beni di consumo (+0,5%). Nel trimestre agosto-ottobre anche gli indici del fatturato dell’industria confermano i segnali positivi della produzione sia se misurati a prezzi correnti (+1,2% rispetto al trimestre precedente) sia in volume (+0,5%). L’aumento a prezzi correnti è determinato dall’andamento positivo del fatturato interno (+0,6%) e soprattutto dei mercati esteri (+2,3%). La crescita è diffusa tra i raggruppamenti di industrie ad eccezione della lieve diminuzione registrata nelle vendite di beni di consumo durevole (-0,2%).

Segnali positivi provengono anche dagli ordinativi che hanno riportato variazioni positive sia ad ottobre (+1,7% rispetto al mese precedente) sia nel trimestre agosto-ottobre (+2,4% confrontato al trimestre precedente). Prosegue il miglioramento degli scambi con l’estero con un incremento delle esportazioni (+2,9%) che ha coinvolto sia l’area Ue (+3,0%) sia l’area extra Ue (+2,7%) e delle importazioni (+1,1%). Nei primi dieci mesi dell’anno l’avanzo commerciale ha raggiunto 37.3 miliardi (+64.6 miliardi al netto dei prodotti energetici) sostenuto dal contributo dei beni strumentali (+38.2 miliardi) e dei beni di consumo (+22.5 miliardi). A novembre, con riferimento ai mercati extra Ue, il commercio estero ha mostrato ulteriori segnali di vivacità: al netto della componente energetica le esportazioni sono aumentate in misura più marcata rispetto alle importazioni (rispettivamente +7,1% e +1,5%).

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