Detassazione dei premi di risultato: in cosa consiste e a chi spetta

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Meno tasse e più produttività

Le imprese che occupano personale dipendente hanno a disposizione un interessante strumento per incentivare i propri collaboratori con significativi risparmi sul fronte contributivo e fiscale: la detassazione dei premi di produttività.

Si tratta di una opportunità prevista dalla Legge di stabilità 2016 (28 dicembre 2015 n. 208) e implementata dal Decreto Interministeriale 25 marzo 2016, dalla Circolare dell’Agenzia delle Entrate 15 giugno 2016 n. 28/E, dalla Nota del Ministero del Lavoro del 22 luglio 2016 n. 4274, confermata dalla Legge di bilancio 2017 (11 dicembre 2016 n. 232) e tuttora in vigore.

L’agevolazione consiste nella tassazione agevolata a favore del lavoratore attraverso una imposta sostitutiva del 10% per la corresponsione di premi di risultato legati ad incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza e innovazione ovvero per somme erogate sotto forma di partecipazione agli utili dell’impresa risultanti dal bilancio.

L’importo massimo detassabile è di 3.000 euro ed è riservato a lavoratori che nell’anno precedente hanno percepito un reddito da lavoro dipendente non superiore a 80.000 euro.
Per poter beneficiare della detassazione, l’erogazione dei premi deve essere prevista da contratti territoriali o aziendali stipulati dalle associazioni sindacali maggiormente rappresentative sul piano nazionale.

Come si fa a “misurare” l’incremento di produttività a cui è condizionata la erogazione del premio? Le indicazioni normative prevedono che l’azienda interessata ad avvalersi di questa opportunità debba scegliere uno o più indicatori di riferimento: è una sorta di “scommessa” che viene fatta sul futuro raggiungimento di determinati obiettivi incrementali su specifiche aree preventivamente individuate.

Possono essere utilizzati dai datori di lavoro uno o più dei seguenti indicatori:

1. Volume della produzione/n. dipendenti
2. Fatturato o VA di bilancio/n. dipendenti
3. MOL/VA di bilancio
4. Indici di soddisfazione del cliente
5. Diminuzione numero riparazioni, rilavorazioni
6. Riduzione degli scarti di lavorazione
7. % di rispetto dei tempi di consegna
8. Rispetto previsioni di avanzamento lavori
9. Modifiche organizzazione del lavoro
10. Lavoro agile (smart working)
11. Modifiche ai regimi di orario
12. Rapporto costi effettivi/costi previsti
13. Riduzione assenteismo
14. Numero brevetti depositati
15. Riduzione tempi sviluppo nuovi prodotti
16. Riduzione dei consumi energetici
17. Riduzione numero infortuni
18. Riduzione tempi di attraversamento interni lavorazione
19. Riduzione tempi di commessa
20. Differenze inventariali

Deve inoltre essere individuato il lasso di tempo entro il quale l’obiettivo deve essere raggiunto, con un minimo di 4 mesi, ed è decisivo che il raggiungimento del o degli obiettivi prefissati sia oggettivamente verificabile e documentabile.

Vi è poi un ulteriore elemento di interesse in questa normativa, rappresentato dalla possibilità che l’azienda, invece di erogare un premio di produttività consistente in una somma di denaro in busta paga, fornisca al personale dipendente servizi di “welfare aziendale”.

L’interesse è dato dal fatto che l’erogazione del premio attraverso servizi di welfare (beni e servizi) esonera il datore di lavoro dal versamento dei contributi previdenziali ed esenta il lavoratore da ogni tipo di contribuzione previdenziale e fiscale (compresa l’imposta sostitutiva del 10%.).

In cosa possono consistere questi servizi di welfare aziendale? Possono essere di svariata tipologia a copertura di aree eterogenee e rivolti anche ai familiari del lavoratore: assistenza sanitaria, buoni pasto, servizi di trasporto aziendale, previdenza complementare, servizi con finalità di educazione, istruzione, ricreazione, culto, assistenza sociale e sanitaria e altro ancora.

Come si può constatare, la detassazione e il welfare aziendale rappresentano uno strumento di grande importanza per le imprese e i loro dipendenti, poiché offre la possibilità di incentivare il personale in misura significativa per il raggiungimento di obiettivi strategici a costi molto bassi per l’imprenditore.

Ascomut presidia con attenzione queste tematiche e, grazie agli accordi stipulati dal Sistema Confcommercio, è in grado di proporre soluzioni “su misura” in tema di welfare aziendale.

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Una risposta

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