Asservimenti Presse, 4.0 nella tecnologia e nella mentalità

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Piano Industria 4.0: non solo super e iperammortamento

Le aziende continuano a investire in nuove macchine e impianti produttivi. Un trend agevolato dai benefici fiscali del Piano Industria 4.0, tuttavia forse non ancora pienamente sfruttato dal punto di vista più squisitamente operativo. E’ dello stesso parere l’ing. Ottavio Albini, responsabile tecnico e commerciale della Asservimenti Presse, al quale abbiamo chiesto qualche riflessione in merito.

L’industria italiana della metalmeccanica sta attraversando un buon momento di crescita. A confermarlo sono i vari indici che mostrano un contesto generale molto positivo, trainato indubbiamente dalle agevolazioni rese disponibili dal Piano Industria 4.0. Una grande opportunità per il recente passato e per il presente. Con quale futuro? Con quale risvolto per le aziende? Hanno le stesse sfruttato questa occasione di crescita anche da un punto di vista più squisitamente operativo? Ne abbiamo parlato con l’ing. Ottavio Albini, responsabile tecnico e commerciale della Asservimenti Presse, casa costruttrice di soluzioni per l’automazione di presse (aspi, raddrizzatrici, alimentatori elettronici) e di impianti completi per la lavorazione della lamiera. «L’innovazione tecnologica – spiega – conferma come tutti i costruttori siano pronti già da tempo con soluzioni 4.0 in grado di offrire connessioni di rete, restituzione dei più diversi dati riguardanti la produttività, la segnalazione di allarmi, anomalie, non conformità e così via. Per contro, sembrerebbe esserci qualche difficoltà per le aziende non così strutturate, a far buon uso di questi big data. Un uso, intendo dire, che possa trasformarsi rapidamente in un vantaggio competitivo nell’attività quotidiana». Da una parte, quindi, l’evoluzione in atto, grazie alla quale è possibile restituire una grande quantità di informazioni ma che, dall’altra, non sempre sono traducibili in un’utilità diretta in officina. «Bisogna saper scindere – continua l’ing. Albinii benefici fiscali e l’iter da seguire per il loro ottenimento, dall’oggettiva valutazione di quanto sia possibile trarre come plus operativo. Senza tralasciare il fatto che i lotti di produzione sono spesso sempre meno numerosi, con tempi richiesti di commessa sempre più brevi. In altre parole si rende necessaria, si ricerca e si richiede, la massima versatilità e flessibilità alle nostre aziende, per essere competitive. Approccio non sempre facilmente conciliabile coi requisiti 4.0. Una rivoluzione digitale che, anche in Italia, deve tuttavia poter essere vista e sfruttata in modo ancora più marcato, non solo dalle grandi e strutturate realtà, ma anche dalle Pmi». A questo proposito lo stesso ing. Albini fa riferimento ad alcuni mercati esteri (vedasi per esempio quello tedesco) dove le aziende, anche le più piccole e comparabili con le Pmi italiane, vantano da tempo strutture più preparate da questo punto di vista.

 

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