innovA, buona la prima: di scena a Brescia il futuro della siderurgia

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Si è conclusa sabato 22 settembre la prima edizione di innovA, il nuovo format dedicato all’innovazione nel siderurgico messo a punto da Made in Steel. Tre giornate intense di dibattiti, confronti, spunti e riflessioni sui grandi cambiamenti in atto. Vere e proprie trasformazioni che riguardano la società e il suo modo di fare industria. Ma come questo processo si sta svolgendo nel mondo siderurgico? Ospiti ed esperti hanno provato a dare delle risposte dal palco del Brixia Forum di Brescia.

Quando formazione fa rima con innovazione

Dopo la giornata inaugurale di giovedì, di cui cui vi abbiamo raccontato temi e iniziative in questo articolo, l’evento è proseguito la mattina successiva con il convegno dal titolo “La nuova geografia del lavoro e della formazione nell’era digitale“, moderato da Emanuele Norsa, giornalista di Kallanish e collaboratore di Siderweb, con la partecipazione di Alberto Baban, presidente VeNetWork, Alessandro Banzato, amministratore delegato di Acciaierie Venete, Riccardo Benso, presidente di Assofermet, Marco Bentivogli, segretario generale FIM CISL, Marco Gay, ceo di Digital Magics, Lorenzo Maternini, vicepresident di Partner Relations Talent Garden e Marina Salamon, presidente Doxa e Connexia.

La formazione 4.0 è oramai uno di quegli aspetti nella vita di fabbrica a cui nessuna attività industriale può sottrarsi se intende rimanere competitiva nel mercato moderno. «L’aggiornamento tecnico deve essere visto dalle imprese come un investimento non solo per la propria crescita, ma anche per lo sviluppo generale del sistema», ha argomentato dal palco Alberto Balban. Sulla necessità di fare rete da un punto di vista tecnologico e delle competenze si è soffermato anche il sindacalista Marco Bentivogli: «Le imprese nazionali – ha detto – devono impegnarsi per crescere insieme, perché solo così è possibile ottenere processi virtuosi». Un percorso che deve riuscire a coinvolgere in modo sempre maggiore la forza vendita, come spiegato da Alessandro Banzato, presidente in pectore di Federacciai: «Si sta diffondendo la consapevolezza che gli investimenti sono necessari in un mondo caratterizzato dalla competizione globale, e questo perché la richiesta di qualità è sempre più alta e fa sì che i prodotti realizzati al giorno d’oggi siano sviluppati in stretta collaborazione con il cliente. Senza questo rapporto oggi non si può più pensare di restare sul mercato, soprattutto negli acciai speciali».

Nel pomeriggio si è svolto poi il “Laboratorio MECSPE Fabbrica Digitale – La via italiana per l’industria 4.0”, l’incontro organizzato da fiera MECSPE e dal suo promotore Senaf. Alle testimonianze di imprenditori e opinion leader, che hanno esposto la propria esperienza nel processo di trasformazione, è stata affiancata la presentazione di dati territoriali dell’Osservatorio MECSPE.

Nuovi approcci alla siderurgia

Gran finale di innovA con la tavola rotonda, moderata dal direttore di Class CNBC, Andrea Cabrini, che ha visto un confronto molto schietto e diretto tra Antonio Marcegaglia, presidente e ceo dell’omonimo gruppo, Gianpietro Benedetti, presidente e ceo di Danieli, Giuseppe Pasini, presidente di Feralpi, Luca Valerio Camerano, amministratore delegato A2A e Andrea Montefusco, professore della LUISS Business School.

Tutti i manager siderurgici si sono trovati d’accordo nell’affermare che il cambiamento degli scenari economici mondiali è diventato più repentino rispetto al passato. «Il mercato resta molto volatile – ha sottolineato Gianpietro Benedettie questa è una situazione che ormai lo caratterizza a partire dalla crisi. Ma nulla può essere più dato per scontato. Il protezionismo e la salvaguardia hanno scombinato le carte. Donald Trump con il suo approccio non convenzionale rappresenta una nuova variabile. Pertanto, anche grazie al confronto con i nostri clienti e fornitori, ritengo che se i produttori sapranno adeguare le produzioni all’eventuale calo di domanda, i margini terranno».

Il fattore dell’innovazione è stato introdotto nel dibattito dall’ad di A2A, Luca Valerio Camerano, e dal Prof. Andrea Montefusco. Secondo Camerano, questo filone potrà passare anche a livello energetico dall’interconnessione di sistemi diversi, come testimoniato dai progetti di integrazione delle acciaierie nel teleriscaldamento urbano avviato proprio dalla multiutility lombarda. Più teorico invece Montefusco, il quale ha posto l’accento sulla necessità di un cambiamento di mentalità per poter vivere appieno il digitale: «Per usare macchine nuove, servono piloti nuovi», ha commentato, ricordando che l’errore di applicare vecchi schemi a nuove situazioni è sempre dietro l’angolo.

Altro intervistato, altro approccio al concetto. Per Giuseppe Pasini di Feralpi l’innovazione deve essere anche di servizio e di comunicazione. «Servono nuove strategie di promozione e distribuzione – ha affermato –. Per questo è fondamentale focalizzarsi sulla formazione dei nostri giovani. Sono loro il capitale in grado di poterci portare nel futuro. Noi imprenditori dobbiamo imparare a raccontarci, per poter far capire come l’industria dell’acciaio possa rappresentare una preziosa occasione di crescita». Formazione su cui Marcegaglia si sta concentrando, sia per le nuove leve sia per il top management. «Come Marcegaglia, abbiamo realizzato un mini Master rivolto a tutte le nostre prime linee per ragionare fuori dagli schemi, discutendo di macro trend e dello stesso trumpismo – ha dichiarato il numero uno del gruppo –. Il mio desiderio è ora quello di strutturare un’academy Marcegaglia, dedicata alla formazione continua capace di elaborare nuove attività e professionalità. Credo che ormai diverse grandi società ragionino in questa direzione».

A seguito del focus tecnico e specifico sul settore siderurgico, innovA si è chiusa con l’“innovation storytelling” di Stefano Massini. Lo scrittore è intervenuto con uno speciale racconto sull’acciaio, elemento simbolo di stabilità e forza, ma allo stesso tempo anche di leggerezza, capace di continui mutamenti e innovazioni. In un excursus partito dal mito di Efeso, dio greco delle fucine, e Vulcano, dio romano del fuoco, passando per la fiaba dei fratelli GrimmIl fuoco che ringiovanisce”, la guerra di secessione americana, con accenni alle invenzioni di Hernst Wermer Siemens e Charles Good Year, l’autore toscano ha raccontato la storia dell’acciaio, storia di un elemento che non ha mai smesso di cambiare e innovarsi.

Con questo messaggio di incoraggiamento e riflessione si è quindi conclusa la prima edizione di innovA. Un successo prima di tutto di spunti, oltre che di partecipanti, che verrà ripreso e ulteriormente approfondito nel prossimo appuntamento di Made in Steel, in programma dal 14 al 16 maggio 2019 a Fieramilano Rho.

Acciaio 4.0 – Startup Contest

E’ la startup Nextema la vincitrice dell’“Acciaio 4.0 – Startup Contest”, la prima call for innovation dedicata alla siderurgia, lanciata da Siderweb e dall’incubatore Digital Magics.

La giuria di esperti ha scelto Nextema quale migliore realtà innovativa della call, assegnandole un riconoscimento di 5.000 euro.

Nextema, con sede a Bologna, sviluppa e realizza impianti robotizzati dedicati al trattamento termico di indurimento superficiale mediante laser, con una forte specializzazione nella produzione di componenti metallici mediante additive manufacturing. Opera già da tre anni come attività di servizi conto terzi rivolti a officine di lavorazione meccanica e loro clienti che oggi esternalizzano la fase di trattamento o utilizzano tecnologie tradizionali.

Emanuele Morandi, presidente di Siderweb e Made in Steel, ha così commentato a margine della premiazione: «Grazie al contest che abbiamo lanciato insieme a Digital Magics, la filiera siderurgica, che tradizionalmente intende l’innovazione in modo incrementale e “lineare”, ha potuto incontrare un mondo fatto di startup e giovani, che ragiona in modo “disruptive”, che può rivoluzionare modelli di business consolidati. Due comparti apparentemente lontani, ma dalla contaminazione reciproca, in uno sforzo creativo, possono nascere nuove opportunità per il futuro delle imprese della filiera dell’acciaio».

Gli ha fatto eco Marco Gay, amministratore delegato di Digital Magics: «Durante la tre giorni organizzata da Made in Steel, abbiamo respirato l’entusiasmo delle aziende siderurgiche verso l’innovazione e la voglia concreta di migliorare i propri processi interni e proposte sul mercato. La tecnologia, il digitale e le startup sono ormai parti integranti, necessarie e fondamentali per l’industria, le imprese e la formazione. Le 12 finaliste della nostra call hanno dimostrato di poter creare reale valore per tutta la filiera dell’acciaio e continueremo a lavorare con Siderweb per il futuro dell’acciaio».

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