Anime in sabbia: legante organico e inorganico a confronto

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La necessità di mantenere elevati standard di qualità dei componenti e l’obbligo di rispettare le sempre più restrittive normative ambientali relative alla qualità dell’aria (norma UNI EN 13725:2004, Direttiva 2010/75/UE del parlamento europeo), unitamente alla riduzione dei costi, hanno promosso e sostenuto i miglioramenti tecnologici nell’ambito della formatura delle anime. Ciò ha permesso, in particolare negli ultimi dieci anni, un sensibile incremento nell’impiego di anime inorganiche per la produzione di elementi sia in ghisa sia in lega leggera.

A proposito di anime…

Nell’ambito dei processi fusori, le anime sono delle sagome funzionali all’ottenimento di parti cave interne al getto, per esigenze sia strutturali sia di alleggerimento. Al termine della solidificazione tali elementi vengono rimossi, prevalentemente mediante sterratura meccanica.

In genere, le anime sono a base di sabbia silicea (97-99%) e, al fine di garantirne la necessaria resistenza meccanica in fase di colata, vengono aggiunti leganti (1-3%) e additivi.

I leganti possono essere di tipo organico o inorganico; nel primo caso, sebbene il loro contenuto percentuale sia modesto, è stato calcolato che essi sono responsabili dell’e- missione del 70% dei prodotti organici volatili in fonderia [1].

L’anima deve possedere specifiche caratteristiche che riguardano: (i) resistenza in fase di stoccaggio e stabilità nei confronti dell’umidità, che si ripercuotono direttamente sia sulle specifiche funzionali e dimensionali del getto che con essa verrà realizzato sia sul contenuto di fumi che verranno liberati durante la colata; (ii) refrattarietà, in quanto devono resistere alle temperature di processo senza subire fenomeni di degrado chimico e/o meccanico; (iii) resistenza meccanica durante la colata per evitare alterazioni dimensionali sul getto; (iv) permeabilità al gas prodotto durante la colata, tipicamente nel caso di leganti organici, in modo da prevenire porosità nel getto e (v) attitudine alla sterratura, per favorirne la veloce e corretta rimozione.

 

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