4.0. Accelerano le agevolazioni

Condividi

Il credito d’imposta viene prorogato fino a fine 2022 (o addirittura a fine giugno 2023 se l’ordine giunge entro la fine del 2022 con pagamento di almeno il 20%), con misure variabili in base all’investimento che viene effettuato.

Viaggia sempre più veloce il treno del 4.0, grazie anche al potenziamento degli incentivi previsto dalla Legge di Bilancio per il 2021. Sono infatti diverse le novità: innanzitutto si parla di un aumento degli incentivi e di importanti agevolazioni in merito alle tempistiche di utilizzo del credito d’imposta per gli investimenti delle imprese in Industria 4.0. Siamo all’art. 185 della Manovra, che prevede l’innalzamento di quasi tutte le aliquote per “tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato, comprese le stabili organizzazioni di soggetti non residenti, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione e dal regime fiscale di determinazione del reddito dell’impresa, che effettuano investimenti in beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato”. Il credito d’imposta viene prorogato fino a fine 2022 (o addirittura a fine giugno 2023 se l’ordine giunge entro la fine del 2022 con pagamento di almeno il 20%), con misure variabili in base all’investimento che viene effettuato.

Formazione, macchinari, innovazione

Novità anche sul fronte formazione dipendenti, con la proroga al 31 dicembre 2022, mentre non si prevedono variazioni di aliquote, che restano ancorate al 30, 40 o 50% rispettivamente per le grandi, medie e piccole imprese, con tetti di spesa di 300 mila euro per le piccole e 250 mila per medie e grandi.

Per quanto concerne i macchinari 4.0, si rimanda all’elenco ex. L. 232/2016: credito d’imposta al 50% del costo, per la quota di investimenti fino a 2.5 milioni di euro, al 30%, per la quota di investimenti da 2.5 milioni a 10 milioni di euro, e del 10% sopra i 10 milioni di euro e fino al limite massimo di costi complessivamente ammissibili pari a 20 milioni di euro. Queste aliquote si applicano dal 16 novembre 2020 fino al 31 dicembre 2021, oppure fino al 30 giugno 2022 se entro la data del 31 dicembre 2021 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti almeno del 20%. L’agevolazione è quindi potenziata rispetto alle percentuali attualmente in vigore. Per i “non 4.0”, invece, c’è tempo fino al 31 dicembre 2021 o al 30 giugno 2022 credito d’imposta al 10%, elevato al 15% per gli investimenti in strumenti e dispositivi tecnologici destinati dall’impresa alla realizzazione di modalità di lavoro agile. Nel 2022 l’agevolazione scende al 6%.

Ce n’è anche per gli investimenti in ricerca e sviluppo: in tal caso l’agevolazione sale al 20%, dal precedente 12%, fino a 4 milioni di euro. Si parla anche di investimenti in innovazione tecnologica, design, innovazione estetica: il credito d’imposta sale al 10% fino a un tetto di 2 milioni, mentre prima era al 6% fino a 1.5 milioni. Inoltre per la transizione ecologica o innovazione digitale 4.0: agevolazione al 15% fino a 2 milioni di euro (in precedenza si parlava del 10% fino a 1.5 milioni).

Articoli correlati

transizione

PNRR: al via Transizione 5.0

Finalmente ci siamo: si delinea con sempre maggiore precisione la strategia per la Transizione 5.0. Nel decreto legge “Pnrr”, approvato