Cosa ci ha insegnato il 2020?

Condividi

Bilancio di fine anno e programmazione del 2021 in 5 passi.

Che il 2020 sia stato un anno singolare, complicato e sottosopra è un dato di fatto. L’anno della complessità, della liquidità e dell’incertezza in cui ogni singola mossa è stata soppesata, ripensata ed elaborata con un senso d’urgenza e al contempo di ponderata riflessione. Imprenditori, quotidianamente, alle prese con decisioni tattiche e indispensabili per sopravvivere alle contingenze, piuttosto che strategiche e di lungo periodo per continuare ad intraprendere nuove visioni e definire nuovi scenari. Un anno difficile, il più difficile, probabilmente per molti dalla crisi del 2008.

Ora che siamo all’inizio del nuovo anno possiamo ripensare a quei giorni di dicembre in cui tutto il mondo, nel trambusto dei Dpcm notturni, sembrava accelerare correndo incontro al Natale per arrivare il prima possibile a quei meritati giorni di festa. Rivediamo il mondo che accelera per poi fermarsi. Ripensando a quei giorni e guardando, ora, al nuovo anno ho deciso di condividere coi lettori di Stampi lo strumento che a inizio anno utilizzo per guidare imprenditori e team verso i loro obiettivi.

Partiamo, dunque, da alcune semplici domande: le classiche domande che, da business coach, rivolgo ai miei clienti. Questa volta, con curiosità e senso critico, le indirizzo a voi lettori.

FIirst thing to do: il bilancio di fine anno

Per farlo vi possono servire alcune semplici domande aperte. Eccole:
1. Qual è la cosa realizzata nel vostro business nel 2020 che vi rende più orgogliosi, più soddisfatti del vostro comportamento?
2. In questa situazione quali punti di forza avete messo in campo?
3. Cosa, al contrario, credete di non aver fatto al meglio delle vostre possibilità?
4. Quali sono gli ostacoli che avete incontrato (al di là delle contingenze legate alla pandemia)?
5. Oggi, in questo preciso momento, cosa fareste di diverso?
6. Quale progetto volete realizzare professionalmente che ancora non avete iniziato?

Grazie a queste domande potenti potrete ottenere un insight chiaro e preciso dei vostri risultati. Potreste rendervi conto che avete raggiunto tutto ciò che avevate prefissato o, al contrario, che i risultati non siano poi così entusiasmanti. In entrambi i casi fate attenzione a non lasciarvi influenzare troppo dallo stato emotivo che ne consegue. Potreste aver conquistato ogni vostro obiettivo ed essere euforici oppure non aver raggiunto ciò che vi aspettavate e cadere in uno stato di frustrazione. Nel primo caso l’euforia, l’entusiasmo potrebbe trarvi in inganno. Premiatevi per i risultati, celebrate il successo e poi guardate oltre. Se, al contrario, non avete raggiunto ciò che avevate pianificato, sicuramente, la pandemia e la situazione incerta dei mercati a livello mondiale ha fatto la sua parte. Il mio invito è quello di leggere il contesto come leva di miglioramento ed allenare i punti deboli che ne sono emersi. I punti deboli vostri e del vostro team.

La situazione pandemica ha messo a dura prova gli equilibri interni delle organizzazioni, ha messo in discussione valori e visioni imprenditoriali (soprattutto all’interno delle Pmi famigliari), ha richiesto una rinnovata lucidità e un’intensa capacità di autocontrollo.

 

Articoli correlati

Come sta il manifatturiero?

Non sono certo incoraggianti i dati sul settore manifatturiero Italiano evidenziati dall’indice HCOB PMI (Purchasing Managers’ Index), un indicatore composito

Bottiglia bianca con PET riciclato

Parmalat e Dentis Recycling Italy hanno collaborato per introdurre, per la prima volta in Italia, una bottiglia per il latte