In ricordo dell’amico Hanno Speich

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di Enzo Guaglione e Alessandro Garnero

La perdita di una persona cara, che sia un familiare o un amico o un prezioso collaboratore, segna in modo indelebile l’esistenza di chi gli stava intorno.

Appena appresa la notizia della scomparsa dell’ing. Hanno Speich (Milano 21/05/2021), importante autore della casa editrice Tecniche Nuove, ma soprattutto indimenticabile amico, sono tornate in mente le cordiali dediche che lasciava ogni volta che veniva pubblicato un suo libro.

In questi momenti le parole non sono mai abbastanza, ma tutta la Casa Editrice con il suo editore, Ivo Alfonso Nardella, ed in particolare le redazioni, desiderano condividere con famigliari e amici la tristezza e il pensiero nostalgico per la perdita di una così rara persona. La sua memoria mette in risalto un senso di rispetto rivolto a chi ha contribuito in modo indelebile anche al successo della rivista Oleodinamica Pneumatica e alle sue tante pubblicazioni tecniche, ma non solo; ecco che il lutto si trasforma in un fondamentale strumento per proseguire nella strada da lui segnata.

Per ricordarlo nel modo migliore abbiamo messo in fila alcune delle tappe più importanti della sua carriera professionale, cercando le giuste parole al fine di omaggiare nella maniera più sentita ed elegante la sua immagine.

Amico personale di Giuseppe Nardella, fondatore di Tecniche Nuove, Hanno Speich nasce a Lipsia nel 1933; dopo gli orrori del nazismo e della guerra, nel 1948, all’età di 15 anni, fugge con la famiglia dalla Germania dell’Est. Una volta in Italia, termina il liceo e si laurea in Ingegneria Meccanica presso l’Università di Trieste; opera per oltre 40 anni nel settore dell’automazione, percorrendo tutte le tappe della carriera della Consociata Italiana di una multinazionale di engineering, leader mondiale nel suo campo. Ha concluso l’attività come managing director.

Originariamente progettista di sistemi, si è successivamente dedicato – in abbinamento alle mansioni direttive della Consociata italiana – alla ricerca d’innovativi sbocchi applicativi e ai nuovi approcci di marketing della stessa multinazionale.

A livello pubblicistico Hanno Speich ha espresso le sue esperienze attraverso articoli e testi tecnici, in particolare con diversi volumi sull’oleodinamica e i suoi ambiti applicativi scritti per la casa editrice Tecniche Nuove, spesso in collaborazione con Aurelio Bucciarelli. Fu fautore della prima rivista “L’Oleodinamica”, house organ della società Rual Ruhrital, dal 1954 distributore autorizzato di prodotti Rexroth in Italia e trasformata nel 2001 in Bosch Rexroth. Questa pubblicazione diventa ben presto la rivista “Oleodinamica Pneumatica” tuttora una delle riviste tecniche più autorevoli del settore. Seguirono a firma Speich/Bucciarelli altri libri davvero preziosi e storici come il “Manuale di Oleodinamica. Principi, componenti, circuiti, applicazioni”, usato per decenni come punto di riferimento da docenti e studenti universitari, progettisti di sistemi e utenti di macchine e impianti, a seguire “Corso di Oleodinamica” e nel 2018 la seconda edizione del Manuale di Oleodinamica. Riuscirci è stato tutt’altro che banale e ha presupposto l’osservanza di determinati principi, sensibilità, competenza e rispetto dell’automazione industriale in primis.

Da sempre innamorato dell’oleodinamica, Hanno Speich, anche se in pensione, continuava a frequentare fiere di settore spinto dalla curiosità di vedere come la sua “amata” materia si evolvesse nel tempo e quali aspetti assumesse nello sviluppo da analogico in digitale. Un incontro a cui oggi nessun settore del manifatturiero può sottrarsi e che, per altro, risulta alquanto fecondo, tanto da poter essere definito una importante rivoluzione industriale per le trasformazioni e l’ampliarsi di possibilità che ne nascono. Si tratta di una trasformazione in chiave digitale, dove elettronica, informatica, microcomputer, software di controllo, sensori e sistemi di analisi dei dati si innestano su meccanica e idraulica, trasformando la meccanica in meccatronica e la manifattura in Industria 4.0. L’analisi di questa trasformazione è stato oggetto dell’ultimo suo libro dedicato in particolare al mondo delle macchine agricole, sempre edito da Tecniche Nuove con il titolo: “La meccatronica nelle macchine agricole, dal digitale al Precision Farming”.

Significativo il suo commento rivolto ai costruttori di macchine agricole durante la presentazione del libro: «Il mondo dei costruttori di macchine agricole viaggia a due velocità. Vi sono alcune grosse aziende che hanno già fatto proprio questo cambiamento in chiave digitale e le cui macchine già oggi sono testimoni della trasformazione dell’agricoltura in Precision Farming e delle possibilità che questa trasformazione offre. Ma vi sono ancora una miriade di aziende più piccole, che portano prodotti molto validi sul mercato ma che ancora non digitalizzano abbastanza. Se lo facessero con più coraggio, sicuramente potrebbero competere meglio e avere maggiore diffusione. L’innovazione meccatronica nelle macchine agricole non consiste nell’inventarsi nuovi componenti, ma nel saper sfruttare le nuove capacità che i componenti acquistano nel passaggio da analogico a digitale e nel saper realizzare il connubio migliore».

Hanno Speich non era solo un profondo conoscitore della tecnologia, aveva in cuor suo il desiderio di raccontare la sua storia di ragazzo nel romanzo autobiografico intitolato “Inseparabili” (casa ed. Nuovadimensione), la storia di un’amicizia separata dalla guerra che viene mantenuta viva da decine e decine di lettere fino ad un nuovo incontro dopo più di quarant’anni.

La morte e il dolore per la perdita di una persona tanto impagabile sono davvero un brutto momento da fronteggiare nella vita professionale, ma da ripagare con tutta la forza della comunicazione tecnica. Ci fermiamo qua, per non distogliere l’attenzione con frasi eccessivamente lunghe da ciò che realmente ha rappresentato la figura di Hanno Speich, inconsapevole anticipatore di Industria 4.0.

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