Aste cromate: la soluzione giusta

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Quando un’azienda ha la capacità di “guardare lontano”, sviluppa e immette sul mercato tecnologie nuove anche in periodi di crisi e difficili come quello attuale. È questo il caso della M Services S.r.l. di Montecchio Maggiore (VI), impresa attiva nella costruzione di dentatrici, di barenatrici, di centro intestatrici e di macchine per la lavorazione di aste cromate. Tali macchine sono in genere destinate ai settori automotive, meccanico e agricolo, e vengono proposte sul mercato con il marchio commerciale Menti Machine Tools. Elena Menti, attuale titolare della società assieme al fratello Mauro, spiega: «La nostra azienda sin dagli anni ’90 progetta e costruisce macchine utensili per applicazioni speciali; macchine che, nel corso del tempo, entrano a far parte stabilmente del nostro catalogo».

Un innovativo ciclo di produzione di aste cromate

In queste pagine presentiamo una delle ultime nate di casa Menti, e cioè TB412Y, tornio bimandrino a CNC sviluppato in maniera specifica per la lavorazione delle aste cromate.

Mauro Menti entra nel dettaglio: «Nel settore delle macchine operatrici, per esempio quelle utilizzate in ambito agricolo o navale, la movimentazione di organi quali pale, bracci, cassoni, ecc., viene assicurata da comandi idraulici e oleodinamici. Questi sono azionati mediante cilindri che possono avere dimensioni anche piuttosto notevoli e che, al proprio interno, hanno delle aste cromate. Tali aste, grazie a un pistone ad esse collegate, fuoriescono e rientrano dal cilindro in questione connettendosi ad altri organi generando così il movimento richiesto».

La particolarità di tali steli è che devono essere lavorati su entrambe le estremità senza che venga danneggiata la cromatura esterna. Elena Menti spiega: «Questi steli sono componenti meccanici che si muovono all’interno dei cilindri pieni d’olio e che scorrono su guarnizioni in gomma; se la cromatura esterna degli steli fosse danneggiata anche in un solo punto, la tenuta delle guarnizioni sarebbe compromessa e l’olio potrebbe fuoriuscire dal cilindro inficiando così la funzionalità del comando idraulico». Il problema è che per lavorare tali steli è necessario che siano serrati sul mandrino, e il serraggio – per via della inevitabile pressione – può danneggiare la cromatura dell’asta.  Per prevenire qualsiasi criticità, Menti ha sviluppato la sua nuova TB412Y, macchina bimandrino che lavora un’estremità dell’asta cromata sul primo mandrino e, dopo il passaggio al mandrino opposto, l’altra estremità; il tutto, preservando l’integrità della cromatura esterna. Mauro Menti: «Abbiamo notato che ciò che può danneggiare la cromatura è la presenza di sporco tra il sistema di serraggio e l’asta, tipicamente dovuto a trucioli residui da lavorazioni precedenti. Abbiamo dunque profuso molti sforzi nel mettere a punto un sistema di lavaggio della pinza di presa affinché questa sia sempre pulita lasciando così integra la cromatura. Ciò avviene grazie all’utilizzo di pinze di presa rettificate e a una refrigerazione locale di tipo “micro-filtrata”».

Il vantaggio del doppio mandrino

L’altra innovazione della TB412Y, oltre al serraggio pulito, è – come anticipato – la lavorazione a doppio mandrino. Questa soluzione favorisce la continuità produttiva, riduce i tempi morti e abbatte quelli di programmazione; ciò permette di incrementare la produttività e anche di limitare gli errori.

Elena Menti commenta: «La nostra macchina esegue tutto il processo in automatico, in particolare il passaggio dell’asta da un mandrino all’altro avviene in maniera automatica e controllata dal CN; le soluzioni monomandrino, invece, necessitano di un operatore che giri l’asta dopo la lavorazione della prima estremità. Non dimentichiamo che si tratta di oggetti che possono pesare anche 300 kg, e quindi sono tutt’altro che agevoli da maneggiare. Il risparmio di manodopera e tempi ciclo è notevolissimo».

Soluzioni competitive

Tra le altre importanti caratteristiche della TB412Y ricordiamo che è una macchina dotata di una stazione di carico degli steli su rulli a posizionamento programmabile, in grado di ricevere barre da diametro 12 mm a diametro 110 mm, e con lunghezza compresa tra 150 e 3.500 mm. Si tratta di dimensioni considerevoli che posizionano la macchina in questione tra le più importanti conosciute per questa specifica applicazione.

Inoltre, la torretta motorizzata a 12 posizioni, sulla quale possono essere montati fino a 24 utensili, è dotata di un asse Y che permette l’esecuzione di fresatura o di fori, anche fuori asse. Lo scarico del pezzo dal contro mandrino è totalmente automatico e, così come il sistema di carico, è stato sviluppato per non rovinare la cromatura delle aste; queste, infatti, non si accavallano le une alle altre ma sono movimentate in maniera singola e con sistema “antiurto”. Il software di programmazione, infine, che è stato sviluppato dalla stessa azienda veneta, è integrato nel CN Siemens 840Di ed è strutturato per eseguire lavorazioni da tabelle dati personalizzabili, in funzione delle esigenze del cliente finale. Mauro Menti conclude: «La semplicità di utilizzo, l’elevata versatilità in fase di cambio produzione, la precisione nella lavorazione degli steli, la predisposizione al 4.0 e soprattutto la riduzione sino al 50% dei tempi di programmazione e serraggio, sono i punti di forza della nostra TB412Y».

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