Accorgimenti per la piegatura di materiali innovativi ad alte prestazioni

Stefano Grulli

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Un recente studio si è focalizzato sugli effetti del ritorno elastico al variare dell’angolo di piegatura per laminati fibra-metallo. Gli autori mostrano come sia possibile applicare processi tecnologici largamente diffusi e conosciuti su materiali innovativi e ad alte prestazioni. Siccome la richiesta di questo tipo di materiali è destinata a crescere in un prossimo futuro è interessante spingere la ricerca anche in questa direzione.

L’innovazione e lo sviluppo tecnologico sono tematiche sempre attuali e fondamentali per l’industria, soprattutto nel nostro paese. Per rimanere competitivi sul mercato spesso non è sufficiente produrre con una buona qualità e a prezzi contenuti, bisogna mantenere sempre un occhio attento a cosa accadrà nel futuro, così da poter anticipare e sostenere le prossime richieste. La ricerca è tipicamente supportata da alcuni settori, come l’aerospazio o il biomedicale, in cui le performance dei componenti giustificano costi produttivi anche superiori.

Ad esempio un risparmio di peso su un componente di un aereo risulterà in un risparmio di carburante durante l’intera vita del velivolo, giustificando così costi produttivi superiori. Per offrire queste soluzioni l’innovazione procede sviluppando sia materiali che tecnologie.

Questi due campi dell’innovazione non vanno visti come distinti e indipendenti, ma sono solitamente interconnessi e collaborano per creare nuove possibilità. Non è possibile sfruttare a pieno un nuovo materiale senza processi in grado di trasformarlo efficacemente e, d’altra parte, l’evoluzione di un processo tecnologico può portare a sfruttare nuove caratteristiche di un materiale. Inoltre, non bisogna pensare che alcuni materiali e tecnologie, oggi considerati più “esclusivi” a causa degli elevati costi, siano destinati a rimanere tali col passare degli anni.

Un esempio è la diffusione dei compositi (e.g. fibra di carbonio), oggi sempre più diffusi per attrezzature sportive, automobili e nautica, mentre qualche anno fa erano accessibili, a causa dei costi, solo dal settore aerospaziale.

A cura di Stefano Grulli

 

 

 

 

 

 

 

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