Trasformare i rifiuti organici in additivi per biocarburanti rinnovabili

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Gli ingegneri della Lancaster University hanno trovato un metodo per generare additivi per biocarburanti rinnovabili utilizzando radiazioni che, in futuro, potrebbero derivare da scorie nucleari.

Attraverso un processo chiamato bioraffineria nucleare, un team della Lancaster University ha realizzato un additivo per biocarburante prodotto dai rifiuti delle industrie biochimiche e nucleari: “Il nostro lavoro usa le radiazioni, che in futuro potrebbero essere derivate dai rifiuti nucleari, per produrre additivi per biocarburanti rinnovabili dai rifiuti di biodiesel, da impiegare nelle moderne miscele di combustibili petroliferi“, spiega il ricercatore Arran Plant.

Gli scienziati hanno scoperto che l’energia residua del combustibile nucleare esaurito può essere sfruttata per produrre un catalizzatore indotto dalle radiazioni di breve durata. Questo catalizzatore facilita una reazione che produce sia solketal, sia acetolo. Il processo non richiede passaggi costosi e ad alta intensità energetica.

Il solketal è un additivo emergente che aumenta il numero di ottani del carburante e riduce la formazione di gomma, prevenendo di conseguenza la combustione irregolare del carburante (bussamento) e le perdite di efficienza del motore, riducendo anche le emissioni di particolato. L’acetolo può essere utilizzato nella produzione di altre sostanze chimiche utili come glicole propilenico e derivati del furano o come agente colorante per la produzione tessile.

Considerando la scalabilità di questo processo agli impianti nucleari esistenti in Europa (cioè piscine di combustibile esaurito o reattori ad acqua pressurizzata contemporanei), i ricercatori hanno ipotizzato che 104 tonnellate all’anno di solketal potrebbero essere generate dalla coproduzione nucleare, equivalente a quantità significative di miscela di carburante utilizzabile all’anno.

Entro il 2030 le proporzioni rinnovabili dei combustibili derivati dal petrolio dovrebbero aumentare dal 5 al 20%. In questo contesto il solketal nucleare derivato dalla biomassa potrebbe contribuire al raggiungimento di obiettivi di emissioni nette pari a zero, combinando cogenerazione e coproduzione a basse emissioni di carbonio.

Fonte: https://www.lancaster.ac.uk/news/engineers-discover-way-to-turn-organic-waste-into-renewable-biofuel-additives-using-radiation

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