Un integratore alimentare che migliora le celle solari in perovskite

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Un comune integratore alimentare potrebbe essere la chiave per migliorare la produzione di celle solari in perovskite, senza alzare i costi nè danneggiare l’ambiente. Il team di ricercatori si è concentrato su un passaggio cruciale nel processo di fabbricazione: l’upscaling, ossia la produzione di un film sottili di perovskite di alta qualità su grandi aree. I metodi più efficaci e diffusi utilizzano materiali tossici, ma gli scienziati hanno voluto percorrere una strada alternativa. Quella del gas quenching o tempra a gas. Tale tecnica prevede l’applicazione di un flusso di azoto per accelerare l’evaporazione del solvente precursore durante la fase di rivestimento del film. Non si tratta di una vera novità, ma in passato i risultati non eguagliavano le performace solari ottenute con altre metodologie. Il gruppo di lavoro è invece riuscito a raggiungere un’efficienza di conversione del 23.6%, il valore più alto ottenuto finora per le celle solari in perovskite prodotte con il gas quenching.

L’ingrediente “segreto”

Molte celle solari in perovskite ad alte prestazioni sono fabbricate utilizzando anti-solventi, per favorire la formazione di un film multicristallino di buona qualità. Tuttavia, molti di questi solventi sono tossici. Utilizzando la tempra a gas sulla superficie della perovskite si può ottenere lo stesso risultato. Ciò ridurrebbe la quantità di solvente impiegato. Inoltre, a differenza del trattamento anti-solvente, è compatibile con altri metodi critici per la produzione su larga scala. Per migliorare il gas quenching, i ricercatori hanno impiegato ioduro di potassio – composto chimico utilizzato anche come integratore alimentare – al fine da sviluppare strategie complementari di passivazione di massa e di superficie.

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