La formazione strategica parte dalla ruota

CARMINATI

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È nella città della leonessa che uno fra i principali protagonisti del mercato delle ruote per autoveicoli offre ai suoi tecnici corsi di formazione che rappresentano anche l’occasione per condividere conoscenze ed esperienze.

Divisione del colosso panamericano Iochpe Maxion, Maxion Wheels è vocata, sin dalla sua fondazione, risalente a circa un secolo fa, alla produzione di ruote in acciaio e alluminio destinate a quei trasporti automobilistici che dal punto di vista dell’età anagrafica possono dirsi suoi quasi perfetti coetanei.

La multinazionale gestisce ben 25 impianti manifatturieri nelle principali macroregioni del mondo – Nord e Sud America, EMEA, Asia-Pacifico – per un complessivo output annuo da oltre 60 milioni di pezzi, 10 milioni dei quali realizzati interamente in alluminio.

Che il nostro Paese rivesta nel contesto delle sue strategie globali un ruolo di assoluto spicco lo dicono i numeri.

Per la precisione, quelli squadernati a Fonderia pressofusione dal responsabile regionale per le attività di engineering Luca Armellin.

La sua funzione in azienda è composita poiché si estende anche agli incarichi di responsabile dei processi di lavorazione meccanica e finitura superficiale.

Ampia è la sua visibilità su un tema quanto mai attuale qual è quello della formazione che Maxion Wheels abbraccia con un approccio a 360 gradi, non così scontato neppure per un marchio dalla dimensione tanto importante.

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Luca Armellin, Responsabile regionale per le attività di engineering, Maxion Wheels Italia.

Non solo per specialisti

«Il gruppo» ha esordito Armellin «gestisce tre centri di sviluppo prodotto e ingegneria in Brasile, Italia e Thailandia. Nella nostra Penisola sorge però la struttura di central engineering della quale sono uno dei responsabili e che per quel che concerne l’innovazione di prodotto e di processo è l’autentica nostra punta di diamante; gli specialisti di ogni processo, indipendentemente da dove siano dislocati nel mondo, riportano alla nostra struttura. Non a caso è qui che vengono organizzati i nostri corsi di formazione cui afferiscono questi specialisti delle nostre tre divisioni: fonderia, lavorazione meccanica e verniciatura. La nostra idea è quella di coltivare e fare crescere il personale tecnico con un training che interessa ogni singola parte dei nostri processi e a fronte chiaramente di un investimento notevole. Basti pensare che all’iniziativa prendono parte 24 professionisti dai vari Paesi che Maxion Wheels presidia e gli appuntamenti hanno cadenza annuale: l’unica forzata interruzione ha coinciso naturalmente con le fasi più calde dell’emergenza pandemica da Covid-19. Il che ci ha spinti quest’anno a raddoppiare l’offerta, con un corso sulla verniciatura prima e adesso ripetere quello sulla fonderia.»

Pensati per accrescere il know-how degli ingegneri di processo, i percorsi formativi sono accessibili tuttavia anche a figure diverse e per esempio attive, via via, negli ambiti del controllo qualità e del tracciamento o ancora in quello dell’automazione industriale.

L’obiettivo è duplice: fornire un training qualificato cui collaborano anche partner e fornitori di macchine e sistemi per le ispezioni a raggi X o il trattamento termico, in primo luogo.

E poi stimolare il confronto fra questi ultimi e gli specialisti, a loro volta coinvolti da un apprezzato scambio di conoscenze e di condivisione delle esperienze.

Si colmano così quelle lacune che, in termini di relazioni e messa a fattor comune delle competenze, sono pressoché inevitabili quando il business di ogni giorno lascia poco spazio al resto.

Un percorso completo

«Il ciclo di lezioni» ha proseguito l’ingegner Luca Armellin «è a tempo pieno e dura due settimane: sono ottanta ore di apprendimento intenso fatto da interventi da novanta minuti ciascuno. Sono curati per le parti più specificamente dedicate alla metallurgia anche da docenti e ricercatori dell’Università di Brescia e in particolare da quella facoltà di ingegneria dalla quale provengo insieme a vari altri dipendenti dei nostri stabilimenti. L’ateneo è stato anzi impegnato nel programma sin dalla sua prima edizione: oggi siamo giunti alla quarta. Partiamo, nel caso della fonderia, dai processi: dalla fusione dei lingotti alla generazione della ruota sino al trattamento termico, passando ovviamente per il controllo radioscopico. Per quest’anno gli argomenti-chiave sono due. L’utilizzo dell’alluminio secondario, che condiziona le scelte tecnologiche sotto gli aspetti della purezza delle leghe o del controllo delle sue proprietà meccaniche, solo per citare un paio d’esempi. L’energia è però in primo piano, a maggior ragione in questa fase storica. La fusione dell’alluminio è un’attività energivora e ridurre consumi e impronta ambientale a seconda dei processi e macchinari è un traguardo sentito.»

formazione strategicaPer la sede italiana di Maxion Wheels a Dello (presso Brescia, appunto) i temi ambientali e sociali hanno acquisito rilevanza crescente nel corso degli anni, la stessa casa madre, Iochpe Maxion, pubblica annualmente un Bilancio di sostenibilità.

È un segno dei tempi: «Quando nel 2017 abbiamo dato vita ai primi corsi» ha spiegato l’intervistato «le tematiche green non avevano il peso prioritario che hanno assunto in seguito. Si può dire che da allora il mondo sia cambiato del tutto: gli squilibri globali riguardanti le materie prime e l’energia sono immensi e devono essere affrontati e gestiti, la sensibilità a certi temi ambientali è radicalmente mutata anche nei nostri clienti, si vedono certe attenzioni che in passato non c’erano».

Ruote sicure

In agenda sono previste relazioni mirate non soltanto alla fusione e produzione della ruota bensì pure alle performance ch’essa è in grado di garantire in base alla qualità della fusione.

Questo perché la ruota è a tutti gli effetti classificata nel panorama automotive – alla stregua per esempio dei freni – come un componente di sicurezza.

Quindi è oggetto di test funzionali per rispondere pienamente a requisiti precisi, svolti talvolta internamente all’azienda; talaltra presso laboratori esterni altamente qualificati e certificati.

«In questo modo» ha osservato il responsabile ingegneristico «emerge in tutta la sua chiarezza l’importanza della qualità delle fusioni e della lega a seconda delle diverse tipologie di prova. Il che si rivela di grande aiuto perché ogni specialista possa operare avendo la piena consapevolezza del risultato del suo lavoro.»

Foundry training – questo il titolo del corso destinato ad avere un prosieguo il prossimo anno in uno stabilimento ancora da definirsi – è rivolto tanto ai neoassunti in azienda o ai più giovani per età quanto ai senior promossi o trasferiti da un dipartimento all’altro e desiderosi di perfezionarsi.

Alla luce della situazione e delle esigenze del personale sono i plant manager internazionali a decidere chi inviare in Italia e per quali finalità, incluso il miglioramento del loro background tecnico.

Il fatto che le nuove leve si mescolino, per dir così, agli anziani, è ritenuto essenziale in vista della creazione di una vera e propria community degli specialisti di Maxion, altrimenti molto più difficile.

formazione strategicaNon sfuggono in questo quadro i comprensibili motivi d’orgoglio per l’eccellenza del made in Italy e delle menti italiane: la fabbrica di Dello è «normalmente dedita a produrre le ruote più imponenti e dal design più ambizioso, le più complicate».

Questo ne fa una presenza di spicco sulla carta geografica dell’azienda, un “fiore all’occhiello” che non casualmente è anche capofila per la formazione.

«Perché qui» ha dichiarato Armellin «si fa ingegneria di gruppo e c’è il cervello della società, responsabile della standardizzazione dei processi a beneficio dei più prestigiosi brand motoristici.»

Né è da trascurare la prossimità alla già menzionata Università di Brescia che diviene fruttuoso bacino di reclutamento in virtù dell’elevato livello della sua didattica, non solo in campo puramente tecnico ma anche manageriale.

E proprio le competenze di natura organizzativa, relazionale e gestionale fanno a loro volta capolino nel piano di Maxion Wheels al fine di fornire un’esperienza completa.

di Roberto Carminati

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