Digito ergo sum

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homo digitalisSiete mai stati da Blockbuster a noleggiare una videocassetta? Probabilmente no e non vi capiterà più, perché questa catena di negozi ha chiuso. Chiedete ai vostri genitori come passavano il sabato sera con gli amici quando erano ragazzi: le VHS di Blockbuster erano il massimo! Oggi c’è internet con Dish Network, un sito “on demand” che trasmette sul satellite; immagino che abbia rilevato Blockbuster per diritti d’autore. Siamo nell’era digitale, l’homo sapiens è diventato homo digitalis.

Qualche giorno fa accompagnavo a scuola in macchina mio nipote Alessandro, seconda media, seduto accanto a me, e la sua compagna di classe Greta sul sedile posteriore; entrambi smanettavano il loro smartphone a tutta birra. Chiesi ad Alessandro cosa stesse facendo; risposta: “Sto chattando con Greta“. E pensare che esiste ancora la parola! Il fattore determinante del prossimo futuro nella comunicazione sarà dunque la digitalizzazione: la spesa si fa online, il giornale si legge online, le pratiche si evadono online; il prossimo a rischiare è il cinema, perché ormai quel che in più poteva offrire, ultimamente il 3D, è a disposizione di tutti in casa propria, senza il vicino di sedia che disturba mangiando popcorn, mentre i film li trovi in DVD dopo tre mesi.

Anche la fabbrica diventa digitale! Questa è la comunicazione del nuovo homo sapiens che, come dice il mio editore, diventa homo digitalis. Facebook è il megafono di internet, tutto quello che la rete cambia, crea, causa e rivoluziona, il social network lo amplifica e lo porta a milioni di persone. Ancora più Facebook e dintorni sono la maniera in cui quasi tutti possono compiere il gesto che caratterizza internet stesso, cioè condividere. Alessandro chattava con Greta in macchina, ma probabilmente tutta la classe 2° B era in contatto diretto.

Nessun regime politico ha cambiato la vita dell’homo sapiens tanto quanto le grandi innovazioni tecnologiche; pensate all’automobile, all’aereo, alla TV, alle macchine utensili CNC, alla fabbrica digitale. Oggi, nel momento in cui qualcosa è tecnicamente possibile, quel qualcosa sarà realizzato, lo si voglia o no. Gli uomini politici, i conservatori, i moralisti, i membri dei comitati di riflessione etica saranno nei suoi confronti sempre un po’ in ritardo. Al di là del bene così come del male, la tecnologia s’impone da sé, trasformando il possibile in necessario, e persino inevitabile. Entriamo in officina, per esempio: l’abbandono del mondo analogico è ineluttabile e in larga parte già avvenuto; il dibattito più acceso è quello che riguarda il peso della tecnologia nella vita degli addetti ai lavori, tornitori senza più i baffi, bensì con le dita che smanettano su una tastiera, per fortuna comandate ancora dal cervello. Mai, come in quest’epoca, infatti, l’incidenza dell’evoluzione strumentale che si ha a disposizione si ripercuote in ogni aspetto delle nostre esistenze, e non solo nell’ambito produttivo. Non si può tornare indietro e neanche il più esaltato degli scettici potrebbe considerarla una prospettiva irreale. Certo, è curioso vedere un adolescente con in mano uno smartphone, ma il suo futuro è gestire in prima persona una realtà digitale. Oggi, prima si nasce homo sapiens e dopo si diventa digitalis. Cambiamenti enormi, tutti avvenuti in un battito di ciglia.

di Enzo Guaglione

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