L’uso efficiente dello spazio sta spingendo a una rivisitazione delle dimensioni, che diventano sempre più ridotte. La microtecnologia rappresenta la frontiera del futuro.
Le nuove frontiere della tecnologia sono sempre più coinvolte da quello che ormai viene definito “uso efficiente degli spazi“, che coinvolge ogni settore merceologico, dall’edilizia all’elettronica, passando per la meccanica, ma non solo. Molti parlano di “microtecnologia“, intendendo con questo termine tutti quei processi che concorrono alla progettazione e produzione di componenti miniaturizzati, anche se non si tratta solo di questo: è infatti sempre più frequente le lavorazioni di pezzi non necessariamente di piccolissime dimensioni ma con elevati vincoli geometrici, che richiedono microlavorazioni di precisione. Che si tratti di manufatti micro o che si tratti di manufatti macro che, in determinate zone, richiedono interventi micro, la microtecnologia, ad alto contenuto tecnologico, riguarda un po’ tutti i materiali, inclusi i compositi e le leghe di difficile lavorabilità, obbligando allo sviluppo di nuove conoscenze.
I processi produttivi dei prodotti miniaturizzati possono derivare dal mondo macro, come l’EDM, la microfresatura, la microtornitura, la microforatura, le lavorazioni laser o le elettrochimiche, ecc., oppure possono essere specifiche, come il diamond machining, il laser machining… Anche l’additive manufacturing, sempre più rilevante negli scenari produttivi mondiali, può dare interessanti risposte sia nel caso di produzione di microcomponenti che di microriprese locali.
L’articolo completo è disponibile sul numero di gennaio 2018 di Macchine Utensili da pagina 34
