BCM, l’arte dei fori profondi

Condividi

Edicola web

Una gamma completa di macchine per fori profondi, concepita per soddisfare le esigenze degli stampisti di ogni dimensione e sviluppata con passione nonchè estrema attenzione per qualità, produttività e innovazione. Siamo andati a vedere come nascono le foratrici BCM.

Il fattore trasparenza

Macchine foratrici per fori profondi. È questa la specializzazione di BCM (www.bcm92.com), azienda di Barzanò, in provincia di Lecco, aperta nel 1992 da Carlo Besana e ancora oggi guidata con polso deciso dal fondatore, affiancato da figlio Stefano, che nel tempo è diventato il suo “alter ego” nell’ideazione, nella progettazione e nello sviluppo di macchine che sono diventate negli anni uno strumento indispensabile per gli stampisti.

BCM non è un’officina di grandi dimensioni, ha una ventina di dipendenti interni e un fatturato di qualche milione di euro. Ma questa particolarità, che da qualche potenziale cliente in passato è stato considerato un difetto dal momento che società più grandi possono dare l’impressione di una maggiore affidabilità, è in realtà uno dei suoi principali punti di forza: l’attività si è infatti strutturata in un modo così flessibile ed efficace da poter far fronte a ogni esigenza di produzione, assistenza e formazione in modo decisamente efficace e senza appesantire il prodotto finale con costi derivanti da una struttura più ingombrante.

Il risultato? Foratrici innovative, costruite tanto a regola d’arte e con componenti di ottima qualità da non aver praticamente bisogno di interventi di assistenza. E una grossa onestà intellettuale alla base dell’attività produttiva e di vendita. Un esempio significativo? BCM ha perso alcune commesse perché sulle sue brochure indica che il diametro massimo del foro arriva a 25 millimetri, mentre macchine simili sul mercato parlano senza esitare di 30 millimetri per poi, alla prova dei fatti, spiegare che è un valore che si può raggiungere solo con determinati materiali e in determinate circostanze. Bene, per Carlo Besana è un punto fermo indicare i 25 millimetri come un diametro di foratura che è certo di poter conseguire in ogni circostanza, anche se sa bene che i test fatti sulle sue unità arrivano in molti casi ai 30 senza alcun problema.

Vale la pena di conoscere meglio un costruttore così, e abbiamo quindi deciso di andare a vedere come operano nella loro sede, anche perché BCM fino a poco tempo fa ha svolto pochissime azioni di comunicazione e di marketing, affidando le vendite praticamente soltanto a un passaparola che per altro si è rivelato comunque efficace. Le foto che vedete sono state scattate nella loro sede di Lecco, che tra non molto sarà trasferita in un capannone più grande attualmente in progettazione per assecondare la veloce crescita del business. Abbiamo cercato di tratteggiare l’attività e la filosofia aziendale parlando con Carlo e Stefano Besana, i due deus ex machina di BCM, e con l’export manager, Nicoletta Colombo.

 

Articoli correlati

transizione

PNRR: al via Transizione 5.0

Finalmente ci siamo: si delinea con sempre maggiore precisione la strategia per la Transizione 5.0. Nel decreto legge “Pnrr”, approvato

Celada, quattro giornate di Open House

Celeda, gruppo internazionale che si occupa di vendite e assistenza per le macchine utensili, è fiero di annunciare quattro giornate