L’AI può migliorare la sicurezza dei lavoratori e la qualità dei prodotti

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Uno studio dell’Università di Notre Dame ha dimostrato che miglioramenti mirati dell’intelligenza artificiale possono aumentare la qualità dei prodotti e la sicurezza dei lavoratori nell’industria manifatturiera.

I ricercatori di University of Notre Dame, in Indiana, hanno dimostrato che migliorare in modo mirato i modelli di intelligenza artificiale può incrementare la qualità dei prodotti e la sicurezza dei lavoratori dell’industria manifatturiera. 

La ricerca si è concentrata sulla saldatura in diversi settori: veicoli ricreazionali e nautica, aeronautica e agricoltura. Per raccogliere immagini per lo studio, i ricercatori hanno collaborato con esperti di saldatura dell’Indiana, un’area che vanta una delle più alte concentrazioni di posti di lavoro nel settore manifatturiero degli Stati Uniti. 

Lo studio ha esaminato l’accuratezza dei modelli linguistici di grandi dimensioni che valutavano le immagini di saldatura per determinare se le saldature mostrate sarebbero state adatte a diversi prodotti. Sebbene si siano dimostrati promettenti nella valutazione della qualità della saldatura, tali strumenti di intelligenza artificiale hanno ottenuto risultati significativamente migliori nell’analisi di immagini online selezionate rispetto alle saldature reali.

“Questa discrepanza sottolinea la necessità di integrare dati di saldatura reali durante l’addestramento dei modelli di intelligenza artificiale e di utilizzare strategie di distillazione della conoscenza più avanzate nell’interazione con l’AI in modo da aiutare i sistemi a garantire il corretto funzionamento delle saldature. In definitiva, ciò contribuirà a migliorare la sicurezza dei lavoratori, la qualità dei prodotti e le opportunità economiche” afferma il coautore dello studio Nitesh Chawla, professore di Informatica e Ingegneria presso l’Università di Notre Dame e direttore fondatore del Lucy Family Institute for Data and Society dell’Università

I ricercatori hanno scoperto che in alcuni casi prompt specifici per il contesto possono migliorare le prestazioni dei modelli di AI e hanno osservato che le dimensioni o la complessità dei modelli non portano necessariamente a prestazioni migliori. In definitiva, i coautori dello studio hanno raccomandato che gli studi futuri si concentrino sul miglioramento della capacità dei modelli di ragionare in ambiti non familiari.

“Il nostro studio dimostra la necessità di perfezionare l’IA per renderla più efficace nel settore manifatturiero e per fornire ragionamenti e risposte più solidi nelle applicazioni industria” aggiunge Grigorii Khvatski, dottorando presso il Dipartimento di Informatica e Ingegneria di Notre Dame e borsista del Lucy Family Institute.

I risultati dello studio dell’Università di Notre Dame hanno importanti implicazioni per il futuro del lavoro: “Con la crescente adozione dell’IA nei contesti industriali, i professionisti dovranno trovare un compromesso tra l’utilizzo di modelli generici complessi e costosi e la scelta di modelli perfezionati che soddisfino meglio le esigenze del settore. Integrare l’IA in questi quadri decisionali sarà fondamentale per garantire che i sistemi siano non solo efficaci, ma anche trasparenti e responsabili” commenta Yong Suk Lee, professore associato di tecnologia, economia e affari globali presso la Keough School of Global Affairs di Notre Dame e responsabile del programma di etica tecnologica presso l’Institute for Ethics and the Common Good di Notre Dame.

Lo studio ha ricevuto finanziamenti dal programma Future of Work della National Science Foundation statunitense ed è uno dei progetti di ricerca finanziati a livello federale presso l’Università di Notre Dame.

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