Quali nuovi scenari attendono l’oleodinamica italiana? I principali esperti italiani di Fluid Power si sono dati appuntamento al congresso organizzato in gennaio dal gruppo Tecniche Nuove. Inizia qui a parlarcene l’ingegnere Massimo Rundo, coordinatore del Fluid Power Research Laboratory del Politecnico di Torino.
Sessant’anni fa veniva dato alle stampe il primo numero della rivista Oleodinamica Pneumatica. Da allora, il mondo del Fluid Power si è evoluto cambiando a una velocità inimmaginabile per quei tempi.
Dall’intelligenza artificiale alla digitalizzazione, dall’elettrificazione all’ibridazione, passando per simulazione e risparmio energetico, l’oleodinamica italiana ha compiuto passi da gigante, in un’ottica di crescente integrazione tra attività di ricerca e utilizzo delle più recenti tecnologie digitali: sensoristica, dispositivi IoT, algoritmi AI, software e hardware sempre più in grado di rispondere alle richieste delle moderne applicazioni industriali e veicolistiche del mercato.
Sono state proprio queste le direttrici del settore, che sono state messe in luce e analizzate da un nutrito team di esperti di oleodinamica, che si è riunito lo scorso 23 gennaio presso la sede del Palazzo della Cultura di Tecniche Nuove a Milano, in occasione del Convegno “Progresso Fluid Power”, organizzato dal gruppo editoriale proprio per celebrare i primi 60 anni della rivista.
Una proficua occasione per fare il punto sullo stato della ricerca italiana e sulle novità del settore, grazie alle interessanti relazioni dei principali referenti italiani del mondo accademico e dell’industria.
Un incontro fruttuoso, concepito con lo scopo primario di fare incontrare le attività di ricerca in campo Fluid Power con le sue possibili applicazioni nei diversi settori industriali, utile tanto più in un periodo come questo di fermento e di importanti progressi per l’intero comparto.
Un tempo in cui sta cambiando in modo significativo la possibilità di progettazione e costruzione di macchine e impianti, laddove Università e Industria si ritrovano sempre più spesso insieme, fianco a fianco, per interpretare prontamente i mutamenti del comparto e per sfruttare appieno il potenziale dei nuovi trend tecnologici. Sempre più spesso partner, intenzionati a lavorare a braccetto per sostenere con passo comune il ritmo degli sviluppi del settore.
Tra i relatori che hanno partecipato al convegno portando il loro prezioso contributo, il professor Massimo Rundo, titolare delle docenze in “Mobile and Industrial Fluid Power” e in “Automotive Fluid Power Systems” presso il Politecnico di Torino, nonché Responsabile del Fluid Power Research Laboratory (FPRL), il Laboratorio di Oleodinamica istituito presso il Dipartimento Energia del Politecnico di Torino.