Difetti di fusione: la cricca nascosta

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cricca di fusione

La cricca di fusione

Uno fra i difetti che si riscontrano nei getti prodotti, per esempio, in HPDC, in leghe di alluminio da fonderia e che può anche essere impercettibile a occhio nudo e ai raggi X (per dimensioni limitate o per la geometria del getto in analisi), durante gli usuali controlli in produzione, è rappresentato dalle cricche.

Definizione e cause delle cricche

La cricca è definita comunemente come una discontinuità geometrica che può presentarsi all’esterno o all’interno del prodotto; ha genesi nella regione di spazio ove si verifica una contrazione termica del getto che, contrastata da quella dello stampo, ha effetto molto inferiore.
In tali condizioni, nel getto possono riprodursi sforzi di natura termica localizzati, che possono raggiungere valori molto elevati, tali da causare rotture nel getto di fusione.

Naturalmente, singolarità e brusche variazioni di sezione, se presenti proprio nelle zone in cui si hanno tali fenomeni di tensioni da contrazione termica, possono dare origine a cricche, proprio a causa dello stato di tensione molto elevato presente in tali aree.

Allo stesso modo, le cricche si possono originare a causa di difetti già presenti nel getto, poiché tali difetti determinano un effetto svantaggioso in termini di rafforzamento degli sforzi, proprio in quelle aree interessate dalla presenza di difetti, per esempio, interni al getto. Le cricche, infatti, tendono a intercettare tali difetti interni ubicati lungo il percorso di propagazione delle stesse.

Aspetto della cricca

La morfologia di una cricca è identificabile come una stretta regione non occupata da metallo, compresa tra due superfici affacciate, che confluiscono in corrispondenza dell’apice. Se si effettua la sezione metallografica del difetto in esame, è possibile notare un’area di dimensioni limitate contraddistinta da assenza di materiale delimitata da due linee che convergono in corrispondenza dell’apice della cricca e che possono seguire o meno il profilo della microstruttura del getto.
Sulle superfici della cricca non si osserveranno fenomeni ossidativi, visto che tale difetto si origina a solidificazione terminata, quindi a basse temperature, a meno che il getto non venga sottoposto a trattamenti termici.

Se si osserva presenza di ossidi sulle superfici di frattura, invece, possiamo affermare che i difetti erano già presenti e, in tal caso, hanno agito come concentratori di sforzi, come detto in precedenza.ù

Effetti sul prodotto di fonderia

Le cricche che si originano in superficie o in posizione sub-superficiale, per esempio in aree maggiormente sollecitate e/o affette da altri difetti preesistenti nel getto, si possono propagare ed estendere in ampie regioni interne al getto, fino anche ad attraversarlo.
Come altri difetti che si possono verificare nei getti di fonderia, anche le cricche hanno un effetto molto negativo sulla vita a fatica dei componenti in lega di alluminio.

Il decadimento della resistenza a fatica è generalmente correlabile all’aumento delle dimensioni del difetto ed alla vicinanza dello stesso alla superficie del getto.

 

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