Gai Giacomo: specializzati nella produzione di componenti torniti

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gai_1Con sede a Villarbasse nella provincia di Torino la società Gai Giacomo si è specializzata sin dalla sua fondazione datata all’ormai lontano 1967 nelle lavorazioni di precisione e nella realizzazione di minuterie metalliche realizzate su disegno del cliente da un minimo di due a un massimo di 65 millimetri di diametro. Il know how, l’esperienza maturata in diversi settori e la capacità di studiare soluzioni personalizzate in base alle esigenze dei clienti, sono alcune delle carte vincenti che hanno consentito all’impresa piemontese di consolidarsi nel corso dei decenni sia in Italia e sia sui panorami esteri. Nata come realtà artigiana con tre dipendenti e cresciuta come torneria fortemente automatizzata Gai Giacomo occupa oggi con i suoi stabilimenti una superficie di ben 6.300 metri quadrati dove impiega 43 dipendenti. Nei suoi spazi produttivi l’azienda impiega torni automatici da barra, CNC bi-mandrino a testa fissa e fantina mobile da quattro a dieci assi ed è in grado di  poter soddisfare la richiesta di lavorazioni di una certa complessità. Per le grandi serie con diametri da 6 a 42 millimetri l’azienda impiega macchine plurimandrini da barra con 6-8 mandrini meccanici e a controllo numerico; ma al suo interno vanta anche un reparto di ripresa dinamico per le operazioni di finitura che non vengono affidate a partner e fornitori esterni. Con transfert, rullatrici, fresatrici, trapani e macchine di selezione a telecamera Gai Giacomo può provvedere infatti da sé alla definizione e alla messa a punto eventualmente alla selezione automatica dei pezzi realizzati. Si tratta dei frutti di una piccola-grande rivoluzione hi tech che ha preso le mosse all’inizio degli anni Novanta dello scorso secolo e che si è sovrapposta a un’altra importante svolta nella storia del produttore torinese. «È proprio nel 1994 e cioè un anno dopo l’introduzione dei primi controlli numerici», ha detto la responsabile delle relazioni con l’estero Elisa Gai, «che Gai Giacomo ha iniziato a guardare ai mercati internazionali dialogando in principio con la Germania». Negli stessi anni prendono il via le procedure per l’ottenimento delle certificazioni Iso e il percorso contestuale per una migliore organizzazione della qualità, tuttora al centro delle politiche societarie. «La soddisfazione dei clienti grazie a prodotti di eccellenza e la corretta gestione delle tematiche ambientali sono fra i punti cardine della nostra strategia operativa. Ed è per questa ragione che ci siamo voluti dotare dei sistemi di qualità certificati Iso 9001 e Iso Ts 16949 che garantiscono la corretta esecuzione di tutte le fasi di lavorazione con particolare attenzione al settore automotive. Allo stesso tempo Gai Giacomo si è certificata Iso 14001 per il rispetto e la cura dedicati ai luoghi di lavoro e naturalmente anche alla loro sicurezza».

Un mercato diversificato
L’auto è il mercato principe ma è solo uno dei molteplici settori industriali nei quali Gai Giacomo è attualmente presente e occupa una parte di primaria importanza nella composizione del suo fatturato annuo medio. «Possiamo idealmente suddividere il nostro consueto volume d’affari in sei principali ambiti», ha quindi proseguito Elisa Gai nella sua intervista a Subfornitura News, «con l’industria dell’auto che ne rappresenta il 75% seguito dall’oleodinamica con il suo 15%. L’edilizia vale oggi il 4% del nostro business mentre l’automazione, il medicale e l’oggettistica valgono il 2% ciascuno».
Insieme con la crescita degli incassi, che lo scorso anno hanno raggiunto il picco degli 8,2 milioni di euro, si sono estesi anche i presidi e la visibilità sui mercati esteri, in linea con la tendenza all’internazionalizzazione che caratterizza in tempi di crisi l’orientamento della meccanica italiana: «Dal 2005 con il mio ingresso nell’azienda», ha detto nuovamente la responsabile della comunicazione, «è stata creata una nuova funzione aziendale con prerogative commerciali e dedita in particolar modo alle relazioni con i mercati esteri. Adesso, fra Paesi dell’Unione europea e altri estranei all’area dell’euro e al vecchio continente l’export incide per il 27% sul nostro fatturato». L’obiettivo è perciò quello di mantenersi ora concorrenziali e di crescere a 360 gradi. «Le sfide che abbiamo di fronte per l’immediato e per il prossimo futuro», sottolinea Elisa Gai, «sono legate alla conservazione e all’accrescimento della nostra competitività sia in ambito italiano ed europeo, sia su altri scenari. E il raggiungimento di questo traguardo non può prescindere dalla presa di coscienza di quel che è ora il contesto italiano, connotato da una forte e complicata burocrazia, dalla rigidità del sistema del lavoro e da un elevato costo del danaro. Condizioni, quelle citate, alle quali si devono aggiungere annosi problemi quali le alte tariffe energetiche e non da ultimo il livello di tassazione del Paese». Quanto alle strategie per perseguire i suoi target di crescita, anche da questo punti di vista l’azienda di Villarbasse ha idee molto chiare che si situano a metà strada fra la conservazione delle specializzazioni acquisite e l’innovazione con cui guarda anche all’apertura di nuovi mercati. «Intendiamo», ha poi evidenziato Elisa Gai, «continuare sulla strada della produzione dei particolari torniti realizzati in base al disegno dei clienti cercando di mantenere le peculiarità che ci hanno caratterizzati sino a questo momento. Ma vogliamo essere sempre in grado di dotarci di tecnologie fortemente all’avanguardia e di guardare sempre a nuove possibilità che il mercato possa offrire. Punteremo ancora su quella flessibilità nella produzione delle piccole, medie e delle grandi serie che è un po’ iscritta nel codice genetico di Gai Giacomo; oltre che sulla possibilità di dare vita a lavorazioni complesse di vario tipo. Ultima ma non meno importante l’offerta di servizi e assistenza puntuali alla nostra clientela. È in questo modo che vogliamo svilupparci in altre inedite nicchie e su mercati ancora inesplorati». Si tratta quindi di un’evoluzione nel segno di quelle caratteristiche che dalla nascita nel 1967 hanno fatto la fortuna del subfornitore piemontese: «Miriamo ad assicurare ai committenti», ha specificato la torneria automatica di precisione, «supporto tecnico e professionale e tecnologie produttive di alto profilo e mettere a frutto i nostri tratti distintivi. La competenza data da un’esperienza ultraquarantennale, un parco macchine equipaggiato con strumentazioni sofisticate; un profilo tecnico improntato alle massime puntualità e affidabilità per commesse dei generi più disparati».

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