Un 2013 in crescita per l’industria italiana dei robot

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robot saldaturaNel 2013 la produzione italiana di robot ha raggiunto 490 milioni di euro, con una crescita del 5,2% rispetto al 2012. Un risultato determinato sia dall’aumento delle esportazioni, che hanno registrato un +8,3% per un valore di 195 milioni, sia dall’incremento delle consegne sul mercato interno, salite del 3,1%, a 295 milioni, ma anche dal consumo italiano, che ha registrato segno positivo, +4,9%, per un valore pari a 515 milioni di euro. In crescita anche il rapporto export su produzione, che è passato  dal 38,6% del 2012 al 39,8% del 2013. Questi i dati diffusi da Ucimu e Siri, l’associazione italiana di robotica e automazione.

Nel 2013, il comparto ha prodotto 2.781 robot, la metà dei quali destinati ai mercati stranieri. Il consumo interno, pari a 4.679 robot, è stato soddisfatto per il 72,8%, dalle importazioni.

Anche nel 2013 le aree predominanti di applicazione dei robot restano la manipolazione e la saldatura, che in termini di unità rappresentano rispettivamente il 68,3% e il 17% del consumo totale. Dal punto di vista della tipologia, sono particolarmente richiesti i robot articolati, in grado di svolgere operazioni complesse, grazie alla flessibilità di movimento assicurata dai bracci antropomorfi. Nel 2013, in Italia, sono stati prodotti 1.935 robot articolati che vengono poi impiegati per la saldatura e la verniciatura. Seguono i robot cartesiani (612 unità), utilizzati nei processi pick and place.

Il parco robot installato in Italia nel 2013 conta 94.790 unità. Lombardia e Piemonte ospitano ognuna più del 30% delle imprese del comparto, ma Piemonte precede la Lombardia per contributo al fatturato di comparto, coprendo il 64,3% del totale (contro il 6,3% della Lombardia, preceduta anche dall’Emilia Romagna, 23,8%).

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