Robotica, un’industria in continua crescita

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robot abbLo scorso mercoledì 4 giugno si è tenuto, in contemporanea alla fiera internazionale Automatica di Monaco di Baviera, il Ceo Meeting, tavola rotonda a conclusione del Simposio Internazionale della Robotica (Isr – International Symposium of Robotics) che ha messo a confronto i principali attori del business della robotica mondiale, alcune delle maggiori compagnie di elettronica e componentistica e alcune società clienti, tra cui, per i padroni di casa, BMW e per la Cina Foxconn. In platea professionisti e specialisti del settore oltre a giornalisti di prestigiose testate internazionali.

Arturo Baroncelli, segment manager director di Comau Robotics, ha preso la parola, in qualità di presidente dell’ Ifr – International Federation of Robotics, presentando in anteprima assoluta i dati della robotica mondiale del 2013.

«Nel 2013 – ha dichiarato Baroncellisono stati venduti 179mila robot industriali, il 12% in più dell’anno precedente. Dato ancor più confortante, gli ordini in questi primi sei mesi del 2014 sono in ulteriore aumento in tutti i settori manifatturieri. Ci aspettiamo che la crescita, anche nel 2014, rispetti il trend iniziato lo scorso anno».

Scontato che i mercati in maggiore crescita siano quelli del Far East. Infatti, solo in Cina, di gran lunga il mercato più ampio e con le maggiori potenzialità di crescita, e in Australia sono stati venduti oltre 100 mila robot. La crescita in Europa è stata del 5%, ma «con i robot venduti anche nel nostro continente – ha precisato Baroncellisi è raggiunto il record assoluto degli ultimi anni. Questo significa che il settore è sano anche in Europa».

A livello mondiale sono Giappone, Stati Uniti, Corea e Germania a detenere il 50% del mercato. «Il Giappone – ha continuato Baroncellirimane il paese con il maggior numero di robot in funzione. Nel paese le installazioni hanno superato le 300 mila unità. Altro dato importante per descrivere il mercato giapponese della robotica è che più della metà dei robot mondiali sono realizzati nel paese e questo pone il Giappone fra i primi produttori a livello mondiale».

Analizzando ambiti e tendenze del settore, è stato rilevato come a trainare l’installazione di robot siano ancora l’automotive e le lavorazioni meccaniche, anche se un ruolo importante iniziano ad averlo anche altri settori, come l’alimentare e il farmaceutico, l’industria elettrica ed elettronica. Per quel che invece concerne le evoluzioni del settore, si stanno delineando una serie di trend. In prima istanza stanno cambiando i parametri su cui vengono valutati i prodotti. Infatti, se da un lato i fattori determinanti sui quali i robot verranno valutati saranno ancora la produttività, la resa, l’efficienza di processo e la qualità delle lavorazioni svolte, a questi fattori competitivi se ne stanno affiancando altri. «L’efficienza energetica, l’uso di materiali innovativi, l’aumento del numero di prodotti richiesti dal mercato e la contemporanea, diminuzione del loro ciclo di vita – ha sottolineato il presidente dell’Ifrstanno richiedendo sforzi importanti ai produttori di robot, ai system integrator e ai protagonisti della meccatronica tout court». In particolare la diminuzione del tempo di vita dei prodotti e l’incremento della varietà dei medesimi sposta il focus verso due aspetti fondamentali, ovvero la flessibilità produttiva, che deve essere garantita da ciascun macchinario acquistato, e la capacità di produrre grandi volumi. «Senza dimenticare le sempre più numerose richieste che giungono da quei settori in cui le persone sono impegnate in lavoro molto faticosi, ripetitivi, noiosi o in ambienti in cui c’è il rischio mettere a repentaglio la salute degli operatori».

I trend legati alla produzione quotidiana vengono affiancati da quelle che ormai sono le evoluzioni necessarie richieste agli operatori di settore. In particolare la cooperazione uomo–robot e la facilità di programmazione e di uso dei robot sono al centro dell’attenzione dei leader di mercato, come hanno testimoniato gli speech ascoltati durante il simposio. «Il robot del futuro dovrà prevedere una stretta collaborazione, ed in sicurezza, tra uomo e macchina – ha spiegato Baroncelli. Per soluzioni di assemblaggio e manipolazione, ad esempio, ma anche in altre applicazioni. Altro requisito fondamentale è la facilità di operare che dovrà essere alla portata di tutti e non solo di tecnici e di programmatori. Grazie all’uso di tablet e smartphone, sarà possibile interagire con i robot senza per questo dover abdicare in tema di tecnologia e prestazioni».

Un settore, quello della robotica, che appare dunque in salute e in crescita. Le potenzialità espresse dal mercato, le esigenze applicative sempre più ampie, le opportunità offerte dalla tecnologia per una continua evoluzione posizionano il mercato come uno dei più attrattivi in assoluto, in grado, non solo di fornire soluzioni allo stato dell’arte per tutti i settori produttivi, ma anche di generare nuovi posti di lavoro.

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