Tre cose da sapere: geometria, tecniche di presa, macchina

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geometria pezzoUna lavorazione corretta presuppone lo studio della geometria del pezzo e l’analisi delle tecniche di presa, oltre a saper individuare la macchina utensile più idonea.

Caro neoassunto, sai che una lavorazione all’utensile corretta richiede un bel lavoro di preparazione? È indispensabile studiare e capire la geometria del pezzo, perché la «forma» è il vero punto di partenza. Infatti, c’è una bella differenza fra «vedere» una geometria e capirla: la geometria di un pezzo è capita quando, a fronte di uno studio, si comprendono le dimensioni legate al materiale e alle criticità produttive. Naturalmente all’inizio può non essere facile e la tentazione è quella di limitarsi a vedere il pezzo, senza cercare di interpretarlo, col risultato di riuscire certamente a produrlo ma, con ogni probabilità, non in maniera ottimizzata. Di fatto, qualsiasi sia il ruolo che si ha in azienda,visti gli scossoni che il mercato industriale sta subendo a seguito della crisi, il focus deve essere sull’individuazione delle soluzioni più performanti.

 

Come ti prendo? 

Solo quando la geometria del pezzo è veramente capita si può pensare di passare allo step successivo, quello che risponde alla domanda «come ti devo prendere (e tenere) in modo da lavorarti al meglio?» Infatti tutti i prodotti di presa pezzo recentemente introdotti sul mercato sono improntati al miglioramento delle performance e della versatilità di impiego; di conseguenza parlare di «miglior sistema di serraggio», che è quello che tutti vorrebbero, in termini assoluti non è corretto, ma si può pensare a un sistema ottimale per ogni impiego, per ogni utensile e ogni lavorazione, senza mai trascurare il fattore costo. Quindi, la risposta giusta potrebbe essere che prima si studia la morfologia e poi si arriverà al sistema di serraggio migliore, che è sempre quello che garantisce i migliori risultati secondo l’applicazione.

È importante che un bloccaggio sia sicuro e riproducibile: per ottenere questo è indispensabile la corretta calibrazione della forza di serraggio che, fra l’altro, deve mantenersi costante nel tempo, tenendo conto che pezzi con pareti sottili, o la delicatezza di alcuni materiali, come l’alluminio e le sue leghe, richiedono un serraggio soft, che non vada a compromettere forma e/o finitura superficiale. Se si considera il caso di manufatti super finiti, che richiedono ulteriori lavorazioni, l’attenzione sulle forze di serraggio deve essere massima in modo da non segnare in alcun modo il pezzo che, diversamente, andrebbe ripreso con tutti i costi aggiuntivi, sia diretti che indiretti, che ne conseguono.

Detto questo, è evidente come sia difficile ipotizzare una presa pezzo ottimale se prima non ne è stata adeguatamente sviscerata la geometria. A questo punto si passa all’analisi delle varie tecniche di serraggio e alla scelta della più idonea, senza tralasciare la possibilità di ricorrere, per esempio, a un serraggio magnetico, in grado di ancorare pezzi di qualunque forma e dimensione, con un consumo molto limitato di energia elettrica, che in genere viene impiegata solo per il tempo necessario all’attivazione/disattivazione dei magneti permanenti. Questa tecnica può essere particolarmente interessante nel caso di pezzi con pareti sottili o facilmente deformabili, che possono essere bloccati in modo delicato e sicuro allo stesso tempo, in quanto le forze, non essendo applicate in un sol punto, non provocano deformazioni o distorsioni. Ancora una volta tutto parte dalla geometria!

 

Una concatenazione

La geometria è quindi stata studiata e capita. I materiali sono noti. Il possibile sistema di serraggio è stato individuato. Cosa resta? Beh, resta la macchina utensile. In realtà geometria (e materiale), serraggio e macchina sono assolutamente concatenati, con un obiettivo comune: una lavorazione corretta e performante. È noto che i migliori risultati si ottengono lavorando in sinergia, e infatti si sta assistendo a una sempre maggiore collaborazione fra costruttori di macchine utensili e costruttori di sistemi di presa, in modo da perseguire un affinamento continuo dello stato dell’arte nel campo del serraggio.

E allora? Come sempre è indispensabile una buona preparazione di base, ma occorre anche la capacità di andare oltre, oltre le soluzioni standard o quelle tipiche del «si è sempre fatto così» ma, ripetendo «come sempre», si deve partire dall’analisi, dallo studio, dallo studio della geometria. Ovviamente la morfologia di un manufatto va legata al materiale e alla conoscenza delle sue caratteristiche tecnologiche, come già sottolineato in precedenti occasioni. Il seguito è un inanellarsi di scelte che, se fatte con oculatezza e, perché no, con un briciolo di fantasia, porteranno sicuramente a risultati di soddisfazione.

di Daniela Tommasi

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