La macchina fitness

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centro di lavoro cnc modernoInutile cercare delle scuse; non vi sentite pronti per una partita a calcio? Pensate di iscrivervi in palestra fra un paio di mesi? Basta rimandare, basta tentennare, c’è la soluzione domestica, per un corpo tonico e sodo: l’elastico fitness, economico, pratico e adatto a tutti. Il termine deriva dall’inglese fit (adatto) ed è tradotto in italiano con idoneità, capacità, preparazione fisica e stato di forma; dunque, con l’elastico fitness non c’è bisogno di iscriversi in palestra, si può fare attività in piedi, seduti e pure distesi, per i più pigri. Massima flessibilità in tutte le circostanze e non potrebbe essere altrimenti, visto che lo strumento è un elastico.

In ambito sportivo, il fitness può essere inteso come espediente specifico per essere in grado di svolgere diverse attività fisiche, grazie alla sua flessibilità non solo meccanica, ma anche applicativa. Allora, perché un po’ di fitness non ce lo mettiamo pure in ambito professionale, dove ormai la flessibilità sembra una questione insidiosa, ma tutto sommato semplice? Solo che, ahimè, se uno non sa cos’è la flessibilità o non ha abbastanza elasticità mentale per adottarla, non troverà mai elastici fitness per allenarsi a intraprendere produzioni differenziate. Si tratta di una vera e propria tendenza e non é il caso di tapparsi le orecchie per non rischiare sacrifici economici in investimenti. Tant’è che oggi, e in misura ancora maggiore nel prossimo futuro, le macchine utensili sono e saranno flessibili.

L’avvento del CNC ha fornito un potente contributo in questa direzione, figuratevi il CAD/CAM, il CAE, il PDM e dintorni fino alla fabbrica digitale, una palestra equipaggiata con tanti elastici fitness ove, con un po’ di allenamento, tutti imparano a convertire in modo rapido e senza attrezzature speciali la produzione di pezzi diversi. La flessibilità è anche un mezzo prezioso per ridurre le giacenze di magazzino e il corrispondente immobilizzo di capitale, una realtà che coinvolge moltissime imprese.

La flessibilità ha spinto la ricerca e sviluppo a realizzare centri di lavoro a 5 assi, che ti fanno strabuzzare gli occhi e ogni volta che li vedo nelle fiere o nelle officine accuso agitazioni di meraviglia. Ma cosa significa essere flessibili? Non è la specie più forte a sopravvivere, nemmeno la più intelligente, bensì quella più pronta al cambiamento; se poi il concetto è interpretato come ricerca e scelta della soluzione migliore, allora la flessibilità assume un significato piacevole: essere flessibili vuol dire darsi la libertà di scegliere, denota l’apertura a diverse soluzioni, a cercare alternative ai condizionamenti e alle abitudini. Quest’ultima interpretazione mi piace! Meriterebbe un elastico fitness specifico per allenarsi e tonificarsi nella continua rivoluzione/evoluzione dei mercati, che ha segnato una svolta e che ha portato profonde modifiche non solo nelle prestazioni delle macchine e nella loro architettura, ma anche nelle particolarità costruttive. Basti pensare all’esigenza di gamme di velocità a variazione continua e ad avanzamenti molto più estesi, con conseguente necessità di azionamenti diversi. La realtà ormai cambia in fretta e spinge verso l’innovazione flessibile, ma ciò urta con l’avversione delle persone a rivoluzionare le proprie abitudini. Oggi, l’officina deve essere costruita e organizzata intorno alla macchina utensile e pensata su misura per essa. Senza fare spallucce.

di Enzo Guaglione

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