Per produrre senza presidio è necessario disporre di strumenti adeguati e di una struttura in grado di trasformarne i benefici in elevata competitività. In questo contesto un noto costruttore di macchine per il packaging sta raggiungendo questo obiettivo grazie anche all’adozione di un simulatore virtuale. Un software il cui ruolo assume un’importanza decisiva per la corretta gestione di tutto il flusso produttivo.
Specializzata in tecnologie per il packaging, Marchesini Group è un punto di riferimento nella fornitura di linee complete e macchine per il confezionamento di prodotti farmaceutici e cosmetici. Know how e competenze sviluppate in oltre 40 anni di attività, che oggi significano una realtà capace di generare un fatturato consolidato di oltre 240 milioni di euro grazie al contributo di circa 1.200 persone. Risultati ottenuti e resi possibili grazie alla capacità imprenditoriale della proprietà, oltre che all’originalità, alla tecnologia e all’affidabilità dei propri prodotti, progettati, costruiti, assemblati e collaudati in Italia. Un made in Italy da sempre voluto e mantenuto dalla famiglia Marchesini, che controlla il gruppo al 100%.
Precise strategie, dunque, finalizzate all’ottenimento di una sempre maggiore ottimizzazione dei processi industriali che, a vario livello, concorrono nella realizzazione di linee complete in grado di far fronte all’intero processo di confezionamento (da monte a valle) e di macchine automatiche “stand alone” per il confezionamento (primario e secondario) per i settori farmaceutico e cosmetico. Macchine e impianti che devono soddisfare i più diversi requisiti provenienti dal mercato, rispondendo a tempistiche di consegna sempre più ristrette.
Una sfida tutt’altro che facile da vincere, quand’anche si deve far fronte a numerose tipologie di prodotto che, grazie alla loro modularità, possono e devono adattarsi a qualsiasi conformazione ambientale (dalla linea retta sino alle forme geometriche più diverse), garantendo sempre la massima flessibilità e operatività. Tutto ciò tenuto conto anche dell’elevata personalizzazione secondo precise specifiche.
«Personalizzazione – spiega sempre Stefania Renzo, CAD-PDM manager in Marchesini – che vede per esempio affiancare ai gruppi funzionali più tradizionali delle nostre blisteratrici, pezzi a disegno piuttosto che i cosiddetti pezzi a formato».
Diviene allora fondamentale e strategico poter ottimizzare il processo, migliorando tempi e metodi, e rendendo il più snello e semplificato possibile tutto l’iter di sviluppo. Un approccio che per il sito produttivo di Calderino (BO) si è trasformato da qualche tempo in un progetto pilota che non solo coinvolge tutta la filiera, dal reparto di progettazione sino alla produzione, ma che ha anche comportato l’acquisizione di nuove macchine utensili e di evoluti software applicativi. Tra questi ultimi spicca anche Eureka di Roboris, simulatore e verificatore virtuale di ambienti produttivi, la cui implementazione è stata interamente gestita e curata da Nicola Casonato di ASAP5.
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