Dagli scarti delle patate nasce la plastica biodegradabile

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foto BUn progetto tutto italiano quello nato dalla collaborazione tra due note aziende che in apparenza non hanno nulla in comune. Bio-on S.p.A.leader nelle tecnologie per la chimica eco-sostenibile, e Pizzoli S.p.A., la più importante azienda italiana nel comparto delle patate, realizzeranno il primo impianto in Italia destinato alla produzione di bioplastiche PHAs, partendo dagli scarti della lavorazione agro-industriale delle patate. Il risultato è Minerv Pha, un biopolimero ‘green’ che, pur mantenendo le stesse caratteristiche termo–meccaniche delle sostanze che compongono le plastiche tradizionali, è completamente biodegradabile in modo naturale. La nuova plastica green così ottenuta non ha nulla da invidiare alla plastica classica. Infatti, da essa è possibile ottenere diversi oggetti quali lampade, sedili e componenti del mondo manifatturiero. Coniugare concetti quali biodegradabilità ed eco-sostenibilità con materiali plastici tecnicamente evoluti oggi è possibile e questo progetto ne è la prova concreta. Il processo avviene all’interno di un fermentatore che replica il procedimento digestivo e dopo un lasso di tempo compreso tra le 30 e le 40 ore, i batteri sono saturi di una riserva di energia: il PHAs. Questo viene poi estratto in modo naturale, con una tecnica brevettata da Bio-on, grazie a vapori e mezzi meccanici. Un utilizzo rivoluzionario degli scarti di cibo, che potrebbe trasformare radicalmente il modo in cui concepiamo oggi la spazzatura. La ricerca intrapresa è parte di un progetto industriale volto a migliorare e ottimizzare la tecnologia della lavorazione delle patate, trasformando i sottoprodotti e gli scarti in prodotti che rappresenteranno le plastiche di nuova generazione. Dopo una prima fase di studio per ottimizzare l’integrazione con le strutture esistenti e per verificarne la compatibilità economica, il progetto sarà completato in circa due anni. I nuovi impianti entreranno in produzione a partire dal 2017. Un progetto del valore di 220 mila € solo per lo studio di fattibilità ma la vera sfida sarà poter creare, con investimenti futuri, una realtà industriale integrata per il settore alimentare e a zero impatto ambientale. La collaborazione tra Bio-on e Pizzoli aggiunge un nuovo tassello alla costruzione della chimica verde italiana e, inoltre, consente di ampliare il numero di materie prime da cui i PHA possono essere prodotti con la tecnologia Bio-on. Già oggi la bio plastica può essere prodotta dagli scarti di produzione della barbabietola e canna da zucchero.

 

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