Non c’è stato nella storia momento più propizio per scatenate la nostra creatività e agganciare il futuro. Proprio oggi? Certo, quando ciò che ci circonda ci sembra sempre più complesso, irto di ostacoli, di contraddizioni. Quando siamo subissati da dati statistici ed economici sovente contradditori di cui non riusciamo a comprendere né la capienza né la veridicità. Quando vediamo mutare e prendere nuove forme tutti i nostri riferimenti e ci troviamo di fronte ad aspetti sociali inattesi. Proprio oggi si aprono nuove opportunità, ma è importante saperle vedere. Con nuovi occhi, con l’umiltà di volere rimettersi in gioco e con la disponibilità a fare un “tagliando” alle nostre capacità.
Il migliore modo è quello di volare. Mentre sorvoliamo mari, monti e paesi ci accorgiamo di come il mondo stia correndo a grandi passi verso il futuro e come milioni di omini si agitino per ricavarsi uno spazio secondo le proprie capacità, la propria cultura, le proprie aspirazioni, le proprie possibilità. Ci rendiamo subito conto di quanto siamo fortunati e avvantaggiati e ci accorgiamo di quanto di poco conto siano i nostri quotidiani scontri e baruffe e insignificanti perfino i dettagli economici e finanziari che ogni giorno ci vengono propinati dai media e attorno ai quali si accapigliano infiniti guru, soventi del nulla. Il mondo corre, corre sempre. Mentre voliamo siamo incuriositi da mille cose. Chi immagina e realizza oggetti non partendo dai materiali, come sappiamo, ma da linguaggi computazionali e algoritmi. Oh, siamo sconcertati. Che dire di chi pensa di produrre oggetti utilizzando le nuvole (cloud)? Per non parlare di chi si affanna a spiegare i principi della fabbrica digitale, della Fabbrica 4.0, dell’Industria 4.0. Che roba sono? La fabbrica è fabbrica. Ma non ne siamo più sicuri. Vediamo poi uno strano personaggio che ha un volto, due braccia, due gambe… un po’ ci somiglia anche se un po’ più rigido e con movimenti a scatti ma anche lenti. Parla, pure, e ci lancia uno sguardo che sembra dirci “stai sereno”. Noi però siamo un po’ preoccupati! Ma entusiasti. Abbiamo scoperto un mondo nuovo. Un mondo di meraviglie. Siamo curiosi di sapere se qualcuno delle nostre parti ha già volato prima ed è stato più furbo di noi. Zigzagando ci imbattiamo in una serie di aziende impegnate nel progettare e produrre nuovi oggetti proprio con quegli strumenti che dall’alto ci sembravano fantascienza. Ma allora l’inimmaginabile è proprio realtà! Come fanno a non capirlo quelle aziende vecchie e stantie, alcune addirittura ricche, che incontriamo? Qualche dubbio sul loro futuro? Si certo! La vista dall’alto ci aguzza l’ingegno e siamo pressati dalla voglia di volare nella nostra azienda. Ci accorgiamo che presi dal quotidiano abbiamo trascurato di guardare sufficientemente avanti. Il mondo corre, corre. Ormai siamo lucidi e interpelliamo qualcuno che se ne intende. Ci informa che sulle idee di business non vuole entrare: problemi e responsabilità nostri. Di idee ora ne abbiamo tante! Ma ci illustra gli strumenti necessari per trasformare le idee in business. Ci parla della fabbrica digitale. Ah, ricordiamo. La vogliamo anche noi. Dopo un paio d’ore di prospezione aziendale, l’esperto ci convoca e ci illustra i passi che dovremo effettuare. Alcuni sono noiosi e pedanti, ma indispensabili. Ci rendiamo conto che se seguiremo un percorso virtuoso, ordinato e organizzato, se faremo la sistematizzazione di molte piccole cose, se ci attrezzeremo con menti fresche e malleabili adatte a capire le multi-discipline necessarie, se sapremo mettere insieme con i giusti criteri le tessere del nostro mosaico aziendale, allora sì, riusciremo a costruire la nostra fabbrica digitale e non avremo più dubbi sul nostro futuro, perché ne faremo già parte.
di Michele Rossi