Le analisi ISTAT relative ai dati del commercio estero per i primi tre trimestri del 2015 compiuti da Assocomaplast, confrontate con lo stesso periodo del 2014, confermano le prestazioni positive sia per le importazioni che le esportazioni osservate nei mesi precedenti, in particolare per quanto riguarda le importazioni, per le quali si è assistito a una crescita sostenuta. Estrapolando questo trend, a Dicembre 2015, il valore globale degli acquisti dall’estero è stato stimato tra i 700 e 750 milioni di Euro. Ma la maggior soddisfazione delle aziende italiane in questo settore deriva dal consolidamento nelle esportazioni che solo nei primi nove mesi dell’anno hanno raggiunto lo stesso livello dell’intero 2014. L’ufficio studi dell’associazione stima che il 2015 potrebbe battere record storici come quello del 2007 che aveva toccato i 2,8 miliardi di euro. Questa tendenza potrebbe dare nuovo impulso alla produzione italiana, forse spingendolo oltre la soglia dei 4,1 miliardi di euro. La geografia delle esportazioni mostra un particolare progresso (più di 30 punti percentuali) nella zona NAFTA grazie soprattutto alla crescita delle forniture ai convertitori statunitensi. L’America Centrale e del Sud subiscono ancora uno stallo a causa del calo delle vendite nei principali mercati, come per esempio Brasile, Argentina e Colombia. Il trend nelle esportazioni verso l’Europa è anch’esso positivo – mantenendo il proprio posizionamento di principale mercato per le vendite estere – ma all’interno del quale si è osservata una divergenza tra i paesi dell’Unione Europea, dove le vendite sono cresciute del 13%, e i paesi extra UE, dove si è registrato un calo complessivo del 4%, ancora una volta influenzato dal trend estremamente negativo delle vendite in Russia. Un mercato importante, secondo Alessandro Grassi, Presidente si Assocomaplast, a cui i produttori italiani continuano a guardare con molto interesse e con la speranza che i valori osservati prima dell’imposizione di sanzioni e del collasso del rublo tornino a essere storia. Le esportazioni in Germania hanno evidenziato un chiaro miglioramento rispetto ai trimestri precedenti, confermandola quale principale mercato di destinazione delle esportazioni italiane in questo settore. Le vendite di tecnologia italiana verso i paesi asiatici sono calate leggermente, ma anche in questo caso è necessario fare delle distinzioni: mentre per l’Estremo Oriente i primi tre trimestri del 2015 si sono conclusi positivamente, rispetto al periodo Gennaio –Settembre del 2014 (guidati dalle vendite in Indonesia e Tailandia, mentre in Cina si sono mantenuti stabili), il Medio Oriente ha registrato una contrazione del 16% che può essere imputabile al rallentamento dell’Arabia Saudita e alla battuta d’arresto persistente in Iran, risultato dell’embargo che dovrebbe essere sciolto nelle prossime settimane. In generale, le esportazioni verso l’Africa sono stagnanti: questo sulla base della media realizzata tra le attività sostanzialmente positive nei mercati mediterranei (Marocco in primis) e i forti cali negli altri paesi restanti, tra cui il Sud Africa.