ELETTROEROSIONE: produttività, automazione, connettività

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Gualtiero Seva, Sales Manager RM di Fanuc Italia S.r.l.
Gualtiero Seva, Sales Manager RM di Fanuc Italia S.r.l.

Abbiamo interpellato Fanuc e GF Machining Solutions, due colossi nell’ambito dell’elettroerosione, al fine di capire le principali tendenze, commerciali e tecnologiche, del settore.

Gualtiero Seva, Sales Manager RM di Fanuc Italia S.r.l. (Arese, MI) sottolinea che è in corso una ripresa del mercato «sebbene timida e non continua. Sul lungo periodo, comunque, l’andamento di crescita appare evidente, anche perché in generale lo stato di salute dell’economia italiana sembra migliore rispetto a due-tre anni fa. Oltretutto, negli ultimi mesi stiamo notando un “rientro in patria” di molte produzioni che sino a poco tempo fa venivano realizzate all’estero». Per quale motivo? «Perché le nostre imprese sono sempre più competitive mentre in certi Paesi i costi di produzione iniziano a salire. Inoltre, in termini di qualità è difficile essere superiori all’Italia. Non a caso molte case automobilistiche internazionali sono tornate ad affidarsi ai fornitori nostrani».

Cosa propone, oggi, l’elettroerosione ai suoi utilizzatori? «I principali settori d’applicazione sono quelli legati all’altissima precisione e alla superfinitura. A livello di soluzioni, notiamo una sempre più diffusa richiesta di collegamento delle macchine alla rete, affinché la produzione sia monitorata e controllata da remoto; inoltre, molti utilizzatori iniziano a interessarsi ai sistemi d’automazione collegati alle macchine d’elettroerosione, per esempio mediante la gestione del carico e scarico dei pezzi, il che consente produzioni senza presidio umano. Sono questi i principali trend e le novità del momento».

Quali potrebbero essere ulteriori ambiti di sviluppo e innovazione, nel breve/medio periodo? «L’elettroerosione è da una parte una tecnologia consolidata, dall’altra un vero e proprio “miracolo tecnologico” nel senso che il processo è molto complesso e i parametri da tenere in considerazione sono tantissimi, basti pensare alle variabili legate all’elettricità, alla gestione della scarica, ai materiali, ecc. Ciò significa che assisteremo in futuro a piccole ma continue migliorie su ogni aspetto tali da rendere questa tecnologia sempre innovativa».

Antonio Faccio, Managing Director di GF Machining Solutions S.p.A.
Antonio Faccio, Managing Director di GF Machining Solutions S.p.A.

Antonio Faccio, Managing Director di GF Machining Solutions, filiale italiana con sede a Cusano Milanino (MI) del gruppo elvetico, analizza l’attuale fase di mercato: «Confermiamo per questo 2015 il medesimo trend di crescita registrato durante l’anno precedente, nonostante un avvio meno brillante. Il decreto d’imposta con scadenza al 30 giugno ha dato particolare slancio al settore, e nei mesi successivi non c’è stata la temuta fase di rallentamento. Per i mesi successivi prevediamo un’ulteriore crescita e per questo siamo molto ottimisti. Il settore forse più dinamico è attualmente quello automotive, ma è in generale tutto il mercato a essersi ripreso. Molti utilizzatori, dopo anni di crisi, sentono la necessità di rinnovare il parco macchine e di puntare su prodotti ad alto contenuto tecnologico oltre che su soluzioni automatizzate».

Può individuare le attuali principali tendenze tecnologiche nel settore dell’elettroerosione? «Secondo il nostro punto di vista la tendenza principale, sia per le macchine di elettroerosione a filo sia per quelle di elettroerosione a tuffo, risiede nell’incremento di produttività. Il mercato cioè esige macchine capaci di realizzare pezzi con la precisione, la finitura e le tolleranze richieste in tempi più bassi rispetto al passato. Facile a dirsi, difficile a farsi: ecco perché noi a tal fine abbiamo sviluppato nuovi generatori, nuovi componenti, software più potenti, ecc. L’altra tendenza importante è quella dell’automazione. Un numero sempre maggiore di clienti pretende che le macchine siano predisposte all’inserimento in linee o in celle robotizzate dal punto di vista non solo hardware, ma anche software».

Quali potrebbero essere i più interessanti sviluppi nel settore dell’elettroerosione per il futuro? «Io ritengo che i filoni di innovazione più interessanti potranno essere due. Il primo, di carattere generale, è la cosiddetta “Industry 4.0”, cioè lo sviluppo di una produzione sempre più cibernetica, in cui le macchine interagiranno fra loro in maniera intelligente attraverso sensori, monitor e software specifici. Ciò consentirà di trasformare le attuali fabbriche in veri e propri “centro servizi” meccanici e multimediali; tale rivoluzione, ovviamente, investirà anche le macchine di elettroerosione che dovranno essere a tal fine ripensate. Il secondo ambito di sviluppo è quello più mirato dell’elettronica: la gestione della scarica elettrica, cioè, dovrà essere sempre più precisa e ottimizzata, anche grazie a controlli più sofisticati e intelligenti. Tale ricerca consentirà di realizzare macchine non solo di prestazioni maggiori ma anche “scalabili”, cioè suddivise in più fasce di utilizzo e quindi sempre più mirate in base alle reali esigenze dell’utilizzatore».

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