Oltre l’automazione

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I sistemi instabili, in qualunque ambito si manifestino, creano problemi di controllo e gestione, tali e tante sono le variabili in gioco e le dinamiche a esse connesse. La scienza e la tecnica da sempre si confrontano con questi sistemi, nella chimica, nella fisica, nella meccanica, perfino nell’architettura, e a volte le sfide generate corrono fino all’ultimo sul filo dell’incertezza, se non anche della pericolosità. Chi però riesce a controllare e gestire sistemi instabili acquisisce un vantaggio competitivo. Un nuovo brevetto, una nuova soluzione. I ritmi dei cambiamenti degli anni recenti hanno generato ondate successive di sistemi economici variamente instabili, con diffuse incertezze generali o particolari per settori o per comparti, a seconda dei momenti. Una volta risolto un problema, se ne presenta subito un altro. Qualsiasi sistema produttivo si trova a proprio agio nella realizzazione di processi stabili. L’instabilità ambientale impone nuove strategie e nuove regole. Gli ingegneri informatici vanno a nozze con le grandi moli di dati di cui tenere conto negli ambiti complessi della globalizzazione e, paladini della gestione dell’instabilità, stanno saltando velocemente sul carro delle imprese produttive. La digitalizzazione delle attività è la soluzione nominalmente ideale per controllare, gestire, governare, le situazioni ambigue e incerte. La soluzione per gli ambiti fluidi, quando è vantaggioso che il tempo “umano” sia superato dal tempo di “calcolo”. Dati e ancora dati processati in attimi infinitamente inferiori al battito di ciglia. E poi? Scelte, significati, intrecci, associazioni con azioni concrete? Questa è la grande sfida. Più dati consentono di gestire meglio le instabilità. Nominalmente non fa una grinza. Non facciamoci però millantare soluzioni tout court, semplificazioni di percorso. La digitalizzazione dei sistemi produttivi di cui tutti ormai parlano è un tema molto serio e non ci sono né scorciatoie né l’uomo solo Flash Gordon che possa sorvolare la fabbrica e renderla, in un attimo, digitale. E’ necessaria una severa preparazione tecnico organizzativa a monte. Chi ha portato avanti una attività di standardizzazione, di modularizzazione della produzione, si trova già a buon punto. Ma se ci si limitasse a questo, si tratterebbe soltanto di un aspetto di razionalizzazione. Partiamo invece dal marketing. Il digital marketing può consentire di raggiungere un enorme potenziale di bacino utenti, riducendo il costo/contatto. Ma il problema non è soltanto di tecnologia perché l’efficienza dello strumento non è data a priori. Prima è necessario creare i contenuti più adeguati per catturare l’attenzione del cliente, bombardato da un mare di informazioni.

Affrontare il tema della digitalizzazione significa anche rendersi conto che essa è una grande opportunità ma anche un grande strumento di democratizzazione delle informazioni. Tutti potenzialmente hanno le stesse opportunità e quindi la digitalizzazione di per sé mette tutti alla stessa partenza. Chi vince deve avere una marcia in più. Ecco il vero senso del tema della digitalizzazione aziendale che oggi sta coinvolgendo le compagnie. Muoviamoci nella direzione di una digitalizzazione per fasi e diamo il necessario valore aggiunto a ogni fase.

di Michele Rossi

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