Confcommercio sul Pil: ripresa rallentata da 3 fattori

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Senza l’auspicata revisione al rialzo, si certifica il rallentamento dell’economia italiana dopo cinque trimestri neppure tanto brillanti. Tre sono gli elementi di frenata dell’economia: il mancato contributo del valore aggiunto dell’industria manifatturiera, quello dei consumi di beni durevoli e semidurevoli e il pesante arretramento della spesa degli stranieri in Italia, pari al -1,6% rispetto al primo trimestre“. Questo il commento dell’Ufficio Studi di Confcommercio ai dati sul Pil diffusi dall’Istat a inizio settembre.

Nel confronto internazionale, non muta la tendenza della nostra economia a funzionare peggio di quelle dei principali partner internazionali, rispetto ai quali si allarga ancora il divario di crescita. Mettendo a sistema l’esigua eredità positiva per il secondo semestre (+0,7%) con il repentino calo di fiducia registrato negli ultimi quattro mesi, il quadro prospettico appare fragile e il raggiungimento di una crescita all’1% impone rapide azioni di contrasto all’inerzia attuale. Sarebbe, dunque, utile anticipare la definizione e la comunicazione degli obiettivi della prossima legge di stabilità concentrando gli sforzi nella direzione di un taglio fiscale che possa migliorare fin da subito le aspettative di famiglie e imprese.

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