DMG MORI e Meccanica Pi.Erre: il valore aggiunto dell’ottimizzazione di processo

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Esempio di produzione di stampi per il telaio cruscotti.
Esempio di produzione di stampi per il telaio cruscotti.

Principale specialista italiano e punto di riferimento europeo nella tecnologia di tranciatura e finitura di colati e pressocolati, Meccanica Pi.Erre è in grado di fornire un servizio completo. Servizio che comprende stampi trancia, stampi trancia combinati con unità di lavorazione meccanica, presse tranciasbavatrici, macchine dedicate di tranciatura, macchine di lavorazione e impianti.

Una vasta gamma di soluzioni in grado di coprire l’intero segmento riguardante la tranciatura e finitura di tutte le tipologie e dimensioni di getti. Attività, questa, svolta da uno staff composto da oltre 60 addetti presso l’unità produttiva, nonché sede principale di Bedizzole (BS), su un’area di oltre 12mila mq (dei quali 5.500 mq coperti), con una capacità produttiva di 13.000 ore/mese.

«Produzione – spiega Marco Pederzoli, Technical & Production Manager e figlio del titolare e fondatore Ruggero Pederzoli – svolta internamente grazie ai diversi reparti di lavorazione dedicate alla fresatura, alla foratura e all’elettroerosione a filo, all’interno dei quali sono presenti un ampio e diversificato parco macchine».

Tra queste spiccano anche 4 fresatrici a montante mobile DMF 360-11 linear e una fresatrice universale a 5 assi DMU 75 monoBLOCK®, acquisite da DMG MORI.

All’intero dell’unità produttiva di Meccanica Pi.Erre sono operative 4 fresatrici a montante mobile DMF 360-11 linear e una fresatrice universale a 5 assi DMU 75 monoBLOCK®, acquisite dall’azienda bresciana da DMG MORI.
All’intero dell’unità produttiva di Meccanica Pi.Erre sono operative 4 fresatrici a montante mobile DMF 360-11 linear e una fresatrice universale a 5 assi DMU 75 monoBLOCK®, acquisite dall’azienda bresciana da DMG MORI.

«La decisione di integrare nel nostro parco macchine le fresatrici DMG MORI – continua Pederzoli – è naturale evoluzione di quanto deciso a livello strategico circa 6-7 anni fa quando, a cavallo della crisi, l’azienda si è trovata a dover fare delle scelte importanti per il proprio futuro. Puntare sull’efficienza, sulla riorganizzazione dei processi e rimanere sul territorio, oppure mantenere le attrezzature di allora delocalizzando la produzione».

La direzione opta per rimanere sul territorio. Una scelta vincente e fortemente voluta dal titolare, subito iniziata con una totale riorganizzazione dei processi di lavorazione, a cui è seguita l’acquisizione di nuove macchine utensili, più efficienti e performanti per poter elevare il livello di competitività per far fronte a nuove sfide di mercato.

«Secondo la nostra visione – prosegue Pederzoli – era impensabile poter fare un salto significativo in termini di efficienza e di produttività solamente con i centri di lavoro che avevamo a disposizione. Dopo un’attenta analisi e aver valutato quanto il mercato era in grado di offrire, ci siamo orientati verso DMG MORI, con la prerogativa di trovare un partner solido sotto tutti i punti di vista, dal supporto all’assistenza, alla qualità di prodotto».

La fresatrice a montante mobile DMG MORI DMF 360-11 linear è particolarmente indicata per la lavorazione di pezzi lunghi, ed riattrezzabile per adattarsi a diverse lavorazioni per differenti settori industriali.
La fresatrice a montante mobile DMG MORI DMF 360-11 linear è particolarmente indicata per la lavorazione di pezzi lunghi, ed riattrezzabile per adattarsi a diverse lavorazioni per differenti settori industriali.

Dinamica e precisione per lavorazioni complesse
Nel 2013 viene installata presso l’unità produttiva di Meccanica Pi.Erre la prima fresatrice a montante mobile DMG MORI DMF 360-11 linear, macchina particolarmente indicata per la lavorazione di pezzi lunghi, riattrezzabile per adattarsi a diverse lavorazioni per differenti settori industriali: dalla fresatura a 3 assi sino alla lavorazione a 5 assi simultanei e dalla costruzione di pezzi, cilindri o stampi sino all’impiego nel settore aerospaziale. Più in generale, la serie DMF è disponibile in due versioni con corsa rispettivamente di 700 mm e 1.100 mm in Y, e offre, accanto alla variante economica con viti a ricircolo di sfere, anche una variante dinamica dotata di motore lineare sull’asse X. Grazie agli incrementati valori di avanzamento e accelerazione anche in Y e Z, assicura massima dinamica e precisione per lavorazioni complesse. Precisione assicurata dal basamento rigido in ghisa minerale che garantisce un basso centro di gravità e la massima stabilità durante la tornitura pesante.

«Interessante dal nostro punto di vista operativo – commenta Pederzoli – non solo la presenza sulla macchina della parete divisoria dell’area di lavoro, che consente l’attrezzaggio parallelo, e i brevi tempi truciolo-truciolo, ma anche la possibilità di abbinarla a un cambio pallet generoso, anche con l’utilizzo della tavola girevole. Requisito per noi ritenuto fondamentale e discriminante».

(da sinistra) Ruggero Pederzoli, fondatore e titolare di Meccanica Pi.Erre, insieme al figlio Marco, Technical & Production Manager.
(da sinistra) Ruggero Pederzoli, fondatore e titolare di Meccanica Pi.Erre, insieme al figlio Marco, Technical & Production Manager.

Una flessibilità in linea con la produzione dell’azienda che conta un capacità produttiva di circa 200 stampi e 60 macchine all’anno, per ognuno dei quali ci sono circa 150-200 componenti tra elementi standard e non.

«Stampi e presse tra loro sempre sensibilmente diversi – sottolinea Pederzoli – poiché deputati a realizzare prodotti ogni volta differenti per ciò che concerne tipologia e le lavorazioni necessarie. Elemento decisivo nella scelta della macchina è stato anche il cambio utensili collegato al montante, capace di portare 120 utensili da un pallet all’altro».

Il magazzino utensili mobile, posizionato accanto alla macchina, dispone infatti di 30 posti utensile di serie (in opzione 60 oppure 120 come quello scelto da Meccanica Pi.Erre) e raggiunge tempi truciolo-truciolo anche inferiori a sette secondi (da segnalare che con l’ausilio del “pacchetto dinamica” è possibile raggiungere tempi truciolo-truciolo ancora più rapidi). La soddisfazione ottenuta ha convinto l’azienda a integrare altre 3 macchine gemelle, ampliando ulteriormente la propria capacità produttiva.

«Ciò ha significato ulteriore crescita efficienza e standardizzazione – rileva Pederzoli – sia dal punto di vista dell’operatore, sia dal punto di vista della flessibilità produttiva e della rapidità di settaggio».

Indicata per la lavorazione simultanea a 5 assi, la fresatrice DMG MORI DMU 75 monoBLOCK® offre una dotazione ai massimi livelli già nella sua versione base.
Indicata per la lavorazione simultanea a 5 assi, la fresatrice DMG MORI DMU 75 monoBLOCK® offre una dotazione ai massimi
livelli già nella sua versione base.

Massima efficienza anche nella fresatura tridimensionale
«Dopo esserci attrezzati con queste nuove macchine – spiega Pederzoli – anche le commesse acquisite sono di conseguenza cresciute in termini di dimensioni stampo. A loro volta sono aumentate le modellazioni tridimensionali e, sempre nell’ottica di cercare strumenti atti a ottenere la massima efficienza possibile, e non sottrarre risorse alle DMF 360-11 linear, si è deciso l’inserimento della fresatrice universale a 5 assi DMU 75 monoBLOCK®. Una sorta di macchina di appoggio che, a tutti gli effetti, esegue costantemente fresature tridimensionali a 5 assi, anche senza presidio».

Indicata per la lavorazione simultanea a 5 assi, grazie alla corsa di 750 mm nell’asse X, al mandrino speedMaster da 20.000 giri/min e al magazzino utensili da 60 posti, la fresatrice DMG MORI DMU 75 monoBLOCK® offre una dotazione ai massimi livelli già nella versione base. Su una superficie inferiore a 8 mq è così possibile lavorare pezzi fino a 1.040 mm di diametro e fino a 1.000 kg di peso, con possibilità di carico illimitato dall’alto nella zona lavoro. Provvista di tavola rotobasculante CN e magazzino utensile a catena verticale, la fresatrice (come anche le DMF 360-11 linear) è dotata del sistema Mpc (Machine Protection Control), ovvero una protezione preventiva della macchina e degli utensili mediante sensori antivibrazione posizionati sul mandrino di fresatura: protezione macchina grazie allo spegnimento rapido, monitoraggio di processo con funzione Teach e visualizzazione grafica, diagnosi cuscinetti del mandrino di fresatura e pianificazione degli interventi di manutenzione.

La progettazione e la realizzazione di presse trancia le quali, insieme a stampi trancia, macchine dedicate di tranciatura e di lavorazione, hanno permesso di completare l’offerta per l’intero segmento della tecnologia di tranciatura e finitura dei componenti in alluminio.
La progettazione e la realizzazione di presse trancia le quali, insieme a stampi trancia, macchine dedicate di tranciatura e di lavorazione, hanno permesso di completare l’offerta per l’intero segmento della tecnologia di tranciatura e finitura dei componenti in alluminio.

«La scelta di queste macchine – conclude Pederzoli – ha pienamente soddisfatto le nostre esigenze come prestazioni, flessibilità e capacità produttiva, oltre che semplicità d’uso. A questo proposito un dato comparativo interessante riguarda la produzione di stampi per il telaio cruscotti, ovvero stampi da 1.600 x 1.200 mm che in precedenza venivano realizzati in circa 3 settimane, impegnando non meno di una decina di centri di lavoro. Talvolta ricorrendo anche a risorse esterne per la realizzazione dei programma Cam ed eventuali lavorazioni aggiuntive».

Oggi, per commesse analoghe per complessità e dimensioni, l’azienda ha quasi dimezzato i tempi. Con il vantaggio di poter ottimizzare tempi e risorse, standardizzare ulteriormente i processi, e potersi proporre con una competitività ancora più elevata.

Specialisti nella tecnologia di tranciatura e finitura di colati e pressocolati
Nata nel 1983 grazie alla lungimiranza imprenditoriale di Ruggero Pederzoli, Meccanica Pi.Erre si occupa sin da subito della progettazione e della costruzione di stampi. Progettazione che già nel 1988 viene effettuata con software Cad/Cam 2D e produzione con centri per l’elettroerosione a filo. Una produzione che inizia con stampi lamiera, per poi passare nel breve periodo a stampi trancia di pressofusi su esigenza specifica dei propri clienti.

L’acquisizione di Robopres ha dato l’opportunità di ampliare la gamma offerta che prevederà oltre ai modelli sviluppati su precise specifiche del cliente, presse trancia di serie personalizzabili con flessibilità.
L’acquisizione di Robopres ha dato l’opportunità di ampliare la gamma offerta che prevederà oltre ai modelli sviluppati su precise specifiche del cliente, presse trancia di serie personalizzabili con flessibilità.

«Per stare al passo con le richieste del mercato – dichiara il titolare e fondatore Pederzoli – e per soddisfare le diverse esigenze dei nostri clienti, abbiamo aggiunto di seguito anche unità di lavorazione meccanica a corredo dello stampo, ovvero forature, filettature, segature, brocciature, mentre a cavallo del 2000 è iniziata anche la progettazione e la realizzazione di presse trancia le quali, insieme a stampi trancia, macchine dedicate di tranciatura e di lavorazione, hanno permesso di completare l’offerta per l’intero segmento della tecnologia di tranciatura e finitura dei componenti in alluminio». La costante e progressiva crescita porta così l’azienda non solo ad ampliare la propria superficie produttiva e a incrementare il parco macchine, ma anche ad ampliare il proprio raggio d’azione. Storico passo in questo processo evolutivo è anche l’acquisizione di Robopres, avvenuta nel 2013, strategica operazione che va così ulteriormente a consolidare la posizione di rilievo raggiunta nel settore delle presse trancia. Ciò dando l’opportunità di ampliare la gamma offerta che prevederà oltre ai modelli sviluppati su precise specifiche del cliente, presse trancia di serie personalizzabili con flessibilità.

«Ed è proprio in questo periodo – aggiunge Pederzoli – che avviene anche l’integrazione delle macchine Dmg Mori, elemento determinante per potersi proporre al mercato con la competitività necessaria». A rendere possibile questo percorso di continua e costante crescita uno staff composto oggi da oltre 60 addetti, per un fatturato che nel 2015 ha superato i 10 milioni di euro. «Solo il 15% – precisa e conclude Pederzoli – è destinato all’Italia mentre la restante parte spazia a livello europeo con la prevalenza della Germania per poi estendersi fuori dall’Europa e in particolare in tutte quelle aree internazionali dove è attiva la produzione Automotive». Con l’obiettivo di ampliare il proprio raggio d’azione, senza tuttavia trascurare il mercato domestico, Meccanica Pi.Erre sta guardando con attenzione oltre confine, dove è in atto una riorganizzazione della propria posizione di mercato con uffici di rappresentanza più strutturati per servire ancora meglio il mercato automotive al quale da sempre si rivolge.

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