Macchine utensili: riparte l’estero, mercato interno stazionario

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Nel quarto trimestre 2016, l’indice degli ordini di macchine utensili, elaborato dal Centro Studi & Cultura di Impresa di Ucimu, segna stazionarietà, registrando un incremento dello 0,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In valore assoluto l’indice si attesta a 133,3, dunque ben al di sopra della media 100 fissata al 2010.

Il risultato complessivo è stato determinato dal riscontro positivo degli ordinativi raccolti sul mercato estero, cresciuti del 3,4% rispetto al periodo ottobre-dicembre 2015. Il valore assoluto dell’indice si attesta a 130,3.

Differente l’andamento dell’indice ordini raccolti dai costruttori italiani sul mercato interno che, dopo tredici trimestri consecutivi di crescita, arretra registrando un calo del 12,1%. Il valore assoluto, resta però decisamente elevato, pari a 153,3.

Su base annua, l’indice ha registrato un incremento medio, rispetto al 2015, dell’1,6% (valore assoluto 130,8). A fronte di un andamento non certo brillante degli ordini esteri, calati del 2,6% (indice assoluto 130,1), sono cresciuti in modo deciso gli ordinativi interni, saliti del 7,4% (indice assoluto 131,6), a conferma della vivacità del mercato italiano.

Dal confronto degli indici assoluti calcolati su base annua, emerge che il 2016 è l’anno migliore per la raccolta ordini con un indice di 130,8. Il dato dimostra che non è ancora stato recuperato tutto il terreno perso durante la crisi, ma che comunque ci si avvicina molto al livello registrato nel 2008, quando l’indice assoluto segnava 140.

In questo contesto decisamente favorevole va dunque inserito l’arretramento della raccolta ordini registrato nell’ultimo trimestre sul mercato domestico. Il calo è in parte spiegabile con il fatto che il periodo si confronta con un momento estremamente positivo (quarto trimestre 2015), perché subito successivo a EMO Milano, la fiera mondiale di settore, che nell’ottobre 2015 fece numeri da record. Ma la vera ragione è da ricercare principalmente nella decisione degli utilizzatori italiani di sospendere gli investimenti in attesa di comprendere modalità, tempi e tecnicalità di applicazione dei provvedimenti previsti dal Piano Nazionale Industria 4.0, con particolare riferimento all’iperammortamento al 250%.

Massimo Carboniero, presidente di Ucimu, ha commentato: “I dati di preconsuntivo 2016 presentati a dicembre, l’indice degli ordini dell’anno appena concluso e l’andamento della raccolta adesioni a Lamiera, manifestazione di settore in programma a Milano il prossimo maggio, dimostrano la vivacità del mercato italiano, tornato a investire in sistemi di produzione. In sostanza il calo registrato dall’ultimo trimestre non ci preoccupa affatto poiché – ha continuato – è evidentemente dovuto all’effetto attesa per l’iperammortamento al 250%. Il mercato è infatti florido, lo vediamo già oggi, dopo neanche un mese dalla riapertura delle attività produttive. L’annuncio delle autorità di governo del Piano Nazionale Industria 4.0 fatto in settembre cui sono seguiti i successivi perfezionamenti e chiarimenti riguardo all’operatività delle misure, insieme all’incertezza del contesto dovuta all’esito del referendum, hanno spinto le imprese ad attendere e posticipare gli ordini all’anno nuovo. Il timore era anche che il provvedimento dell’iperammortamento al 250% fosse applicabile solo agli acquisti con ordini effettuati a partire dall’anno 2017. Ora la legge è operativa, ma resta comunque molto da fare per sgombrare il campo da equivoci e per permettere una corretta interpretazione delle norme in essa contenute, passaggio indispensabile perché gli strumenti previsti funzionino realmente da incentivo all’acquisto. Per questa ragione – ha sottolineato Carboniero, Ucimu ha pianificato una serie di iniziative ad hoc per le associate, pensate per approfondire gli aspetti operativi delle norme e per comprendere appieno la differenza, essenziale, tra superammortamento e iperammortamento. A noi costruttori spetta da sempre il compito di fornire insieme alla tecnologia, tutto il servizio utile a rendere fluido l’acquisto da parte dell’utilizzatore; rientra in questa attività la conoscenza piena della materia trattata dalla Legge di Bilancio con riferimento alle misure che incentivano gli investimenti in sistemi di produzione. D’altra parte – ha concluso il numero uno di Ucimu –, i costruttori italiani sono riconosciuti non tanto come ‘semplici fornitori’, ma come veri e propri partners dai propri clienti”.

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