Scatto in avanti della produzione industriale. A novembre, secondo i dati diffusi dall’Istat,l’indice destagionalizzato della produzione industriale è aumentato dello 0,7% rispetto ad ottobre. Nella media del trimestre settembre-novembre la produzione è aumentata dello 0,9% rispetto al trimestre precedente. Corretto per gli effetti di calendario, a novembre l’indice è aumentato su base annua del 3,2% (i giorni lavorativi sono stati 21 come a novembre 2015). Nella media dei primi undici mesi dell’anno la produzione è cresciuta dell’1,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’Istat rileva che l’indice destagionalizzato mensile presenta variazioni mensili positive nei raggruppamenti dell’energia (+2,4%), dei beni intermedi (+1,1%) e dei beni strumentali (+0,8%); diminuiscono invece i beni di consumo (-0,9%). Su base annua gli indici corretti per gli effetti di calendario registrano una marcata variazione positiva nel comparto dell’energia (+10,6%); aumentano anche i beni strumentali (+3,9%) e i beni intermedi (+2,4%) mentre una variazione negativa segnano i beni di consumo (-0,1%). Per quanto riguarda i settori di attività economica, a novembre i comparti che registrano la maggiore crescita tendenziale sono quelli della fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (+14,5%), della fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi (+6,7%) e delle altre industrie manifatturiere, riparazione e installazione di macchine ed apparecchiature (+5,8%). Le diminuzioni maggiori si registrano nei settori delle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-5,0%), della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati e della fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (entrambi -4,3%).
L’Ufficio Studi di Confcommercio commenta così i dati sulla produzione industriale: “Tendenza positiva ma difficoltà per i beni di consumo, Dato che consolida la tendenza al miglioramento emersa in estate e lascia presagire una chiusura d’anno positiva e in grado di lasciare un’eredità positiva al 2017. Permangono, tuttavia, le difficoltà dei settori produttori di beni di consumo, soprattutto dei non durevoli, i cui livelli di attività continuano a mostrare una tendenza al lento deterioramento, dinamica peraltro in linea con una domanda interna per consumi non particolarmente brillante“.