Stampa 3D: prospettive delle tecnologie additive secondo produttori e service

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Panoramica sulla stampa 3D

Tecnologia e produzione, da sempre questo binomio è stato collegato; oggi più che mai la stampa 3D rappresenta un’opportunità per coloro che operano nel campo della subfornitura.

La possibilità di avere per poche centinaia di euro una stampante 3D desktop per creare piccoli prototipi in polimero ha aumentato enormemente l’interesse intorno a questa tecnologia; naturalmente le prestazioni non sono le medesime che si possono ottenere con i più moderni ritrovati (i cui prezzi partono dai 200.000 fino ad arrivare al milione di euro). Con tali dispositivi è possibile creare non solo prototipi, ma anche piccole serie sia in polimeri sia in metallo.

I continui miglioramenti introdotti negli strumenti, la possibilità di operare su forme difficilmente realizzabili a prezzi convenienti con tecnologie tradizionali e l’ancora scarsa concorrenza fanno dell’additive manifacturing un settore a cui molte aziende mirano.

Abbiamo intervistato per voi alcuni tra i produttori di stampanti 3D e alcuni subfornitori che utilizzano tale tecnologia; ecco il punto della situazione.

I produttori di stampanti 3D

EOS

www.eos.info

Produce kit di stampa 3D sia per polimeri sia per metalli; i prodotti EOS si stanno evolvendo da stampanti adatti alla semplice prototipizzazione a stampanti additive  per produzioni seriali per incontrare le esigenze dei clienti. Presta voce a EOS Giovanni Carlo Scianatico, regional manager per l’italia.

Stampante EOS M 290

Il settore della subfornitura è uno di quelli a cui guardiamo con maggiore attenzione; siamo consci che ciò, in Italia, vuol dire rivolgersi ad un tessuto di piccole medie imprese ma le politiche economiche previste per il 2017 (ammortamento 140% e iper ammortamento 250%) saranno un valido spunto per l’adozione di stampanti 3D. Ci aspettiamo un futuro ancora più interessante

HP

www.hp.com

Rinomato produttore nella stampa su carta ha fatto il suo ingresso sul mercato anche della stampa additiva con due modelli pensati apposta per l’industria. Abbiamo chiesto il parere di Davide Ferrulli, Enterprise Sales Manager 3D Printing, HP Italy.

Stampanti HP Jet Fusion 3D 3200 e 4200

Siamo presenti sul mercato con due modelli: HP Jet Fusion 3D 3200 e HP Jet fusion 3D 4200; il primo è per la realizzazione di prototipi il secondo invece permette la produzione di piccole serie. La seire HP Jet Fusion 3D offrono notevoli vantaggi sia in termini di tempo (circa 10 volte più veloci rispetto alla concorrenza) e in termini di prezzi e costi di gestione. Registriamo un notevole interessa da parte del mondo della subfornitura, il nostro approccio Open Platforn favorisce una maggior disponibilità di nuovi materiali che permettono una diminuzione dei costri senza inficiare le prestazioni.

Renishaw

www.renishaw.it

Azienda

che da subito si è specializzata nella stampa additiva con acciaio e leghe di alluminio nichel titanio e cromo cobalto con tecnologia DMLS. Al modello di punta, AM250, si sono aggiunte altre macchine come la RenAM500M che utilizza sistemi automatici di gestione delle scorie per consentire una qualità costante dei processi.

Stampante 3D Renishaw RenAM-500M

“Renishaw produce stampanti 3D per oggetti in metallo che stanno riscuotendo un grande successo nell’ambito della subforniture – spiega Enrico Maria Orsi, product manager per l’Italia del settore Additive Manifacturing di Renishaw – chi usa le stampanti 3D per produrre pezzi per conto di terzi ha raggiunto una grande specializzazione in tale ambito. Il vantaggio competitivo risiede nel produrre pezzi potenzialmente molto diversi da quelli tradizionali orientandosi quindi a nuovi mercati o a nuove nicchie in mercati esistenti. Inoltre il fatto che la stampa 3D sia ancora in fase di evoluzione alleggerisce molto il peso della concorrenza.”

l parere dei Service

CPR

www.crp-group.com

Gruppo modenese che si occupa di lavorazioni meccaniche, lavorazioni di precisione e fabbricazione additiva. Per CPR parla il CEO e direttore tecnico Franco Cevolini.

“La sezione di fabbricazione additiva del gruppo opera al 90% utilizzando polimeri e al 10% metalli. Entrambe le tecnologie hanno buone prosettive di crescita sia in termini di volumi sia di fatturato. I nostri clienti non pongono resistenze alla stampa 3d ma non sempre sono consci delle sue potenzialità. L’errore più comune è pensare che la fabbricazione additiva andrà a sostituire le tecnologie tradizionali.”

Dragonfly

www.dragonfly.am

Meccanica, aereospazio, energia, automotive sono alcuni dei settori in cui opera Dragonfly, azienda specializzata nella produzione di pezzi realizzati con stampa 3D. Abbiamo intevistato per voi il CEO Claudio Giarda.

“Le nostre lavorazioni tramite manifattura additiva si concretizzano nel nostro stabilimento di Bologna; in tale centro, tramite l’utilizzo di una stampante 3D EOS M290, realizziamo prototipizzazioni rapide e piccoli lotti di prodotti finiti. Per quanto concerne i materiali operiamo con acciaio, titanio e alluminio, oltre che a leghe speciali di quest’ultimo impiegate soprattutto per il racing e il settore aerospaziale.

Efesto

www.efestolab.com

Service specializzato nella produzione additiva di prototipi sia in polimeri sia in metallo, Efesto Lab è disponibile sia per prototipi sia per piccole serie.

“Il nostro servizio si rivolge principalmente alle aziende che utilizzano la progettazione tridimensionale – spiega Alberto da Rin Betta, titolare di Efesto Lab – trattasi di un settore in via di sviluppo che attualmente trova il maggiore ostacolo nelle ancora carenti conoscenze specifiche nella progettazione dedicata (DFAM).

La stampa 3D risulta utilissima alla fase pre-industriale del prodotto, ove può essere opportuno introdurre modifiche o per piccoli lotti evitando di sostenere i costi di uno stampo.

I mercati dove registriamo il maggiore interesse per tale tecnologia sono il biomedic, il design, gioielleria, automotive e due ruote”

Zare

www.zare.it

Con 15 stampanti 3D industriali e un centro di finitura, Zare ha fatto della produzione additiva il proprio core business. Andrea Pasquali, RP Manager di Zare sostiene “Il settore sta attraversando un fortissimo fermento. Attualmente il mondo della subfornitura vede nella stampa 3D principalmente un mezzo per realizzare prototipi che verranno successivamente prodotti tradizionalmente; per sfruttare appieno questa tecnologia occorre che progettisti ed ingenieri inizino a pensare in additivo già dall’università

Skorpion Engineering

www.skorpionengineering.com

Skorpion Engineering basa la sua produzione su progetti di grosse dimensioni che integrano parti in polimeri e in metallo. Il general manager Italo Moriggi, ci spiega quali sono, a suo parere, le cause dell’ancora scarsa diffusione dell’additive manifacturing.

“Mancanza di conoscenza in materia, molte aziende faticno ancora a progettare in additivo. I  benefici tuttavia sono ovvi: la riproduzione dei componenti senza l’utilizzo di stampi ridurrebbe enormemente i costi dei prodotti finiti”

 

continua a leggere a pag. 10 di Sufbornitura News – febbraio 2017

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