Stato attuale e sviluppi della meccanica torinese

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indagine meccanica torinese, camera di commercio di torino 2017

Presentati a Palazzo Birago i risultati della prima edizione dell’indagine sul settore della meccanica torinese, studio promosso da Camera di commercio di Torino, in collaborazione con AMMA (Aziende Meccaniche Meccatroniche Associate) e API Torino (Associazione Piccole e Medie Imprese di Torino e Provincia).

L’indagine sulla meccanica torinese

Tradizionalmente uno dei settori strategici dell’economia nazionale, la meccanica accorpa al suo interno una pluralità di realtà differenti; si spazia infatti dai prodotti in metallo, alla meccatronica, ai mezzi di trasporto, agli elettrodomestici.

Alla fine del 2016 il settore meccanica in Italia poteva contare su 155.000 imprese e forniva occupazione a oltre 1,5 milioni di addetti; la zona di Torino è sempre stata un centro di eccellenza per tale ambito; ad oggi può contare 8.238 imprese (ovvero il 5,3% del totale nazionale) e sono circa 123.000 gli addetti occupati nel territorio.

Il campione di intervistati

Questa è la cornice all’interno della quale si sviluppa l’analisi condotta dalla Camera di Commercio di Torino che ha analizzato i questionari di 340 imprese della meccanica torinese.

Di tale campione risulta che il 48% è impiegato nel settore della fabbricazione di macchinari e apparecchiature, il 25% nella produzione di apparecchiature per uso domestico il 18% nella produzione di PC e prodotti elettronici mentre il 9% nel trattamento dei metalli e delle lavorazioni.

In generale si tratta di imprese longeve: il 41% ha avviato l’attività fra gli anni ’80 e il 2000 mentre il 27% è stato costituito prima di tale data.

Per quanto concerne dimensioni e gestione la tipologia principale è la PMI a gestione familiare; il 44% infatti fattura meno di 1 milione di euro ed il 68% delle imprese è a gestione familiare nelle quali lavorano principalmente lavoratori dipendenti.

Fatturato

Solamente il 24% delle imprese ha registrato una flessione del fatturato. Degli intervistati il 41% dichiara di avere il fatturato in crescita; il saldo tra questi ultimi e coloro i quali invece dichiarano una flessione è comunque positivo e pari ad un +17%.

Il comparto che ha evidenziato i risultati migliori è quello del trattamento e rivestimento dei metalli mentre quello più debole risulta la fabbricazione di apparecchiature per uso domestico.

Le performance migliori sono state registrate dalle imprese che diversificano maggiormente la clientela; quando il fatturato generato dai primi 3 clienti è inferiore al 20% l’incremento del giro d’affari coinvolge il 52% delle imprese.

Export

Il 56% delle imprese ha dichiarato di esportare i propri prodotti all’estero. Tale attività riguarda principalmente le grandi aziende con una maggior tendenza all’innovazione, per queste imprese la maggior è parte del fatturato viene registrata sui mercati esteri: in Europa il 27% e il 21% nel resto del mondo.

Tra i mercati più attrattivi per la meccanica torinese risultano: Francia, Germania, Polonia e Usa; quello con prospettive di crescita migliori la Cina.

Innovazione e trend futuri

Negli ultimi anni gli investimenti sono stati concentrati sui beni strumentali mentre solo il 28% ha destinato risorse economiche ad attività di ricerca e innovazione.

Dall’indagine è risultato che il 14% delle imprese investe in R&S più del 10% del fatturato; tra i trend che riscuotono maggior successo si registra: robotica, simulazioni di processo, additive manufacturing e Internet of Things.

Commenti dei protagonisti

Vincenzo Ilotte, Presidente della Camera di commercio di Torino: “Per la prima volta abbiamo voluto porre la lente di ingrandimento su un classico settore della nostra economia. E’ importante notare che pur rappresentando solo il 4% del totale delle imprese del territorio, totalizzano da sole ben il 76% dell’export torinese! Inoltre, più del 20% spende già oggi nelle tecnologie del futuro di Industria 4.0″.

Giorgio Marsiaj, Presidente dell’AMMA: “Oggi l’affermazione “piccolo è bello” non vale più, anzi la piccolezza delle imprese costituisce uno dei principali elementi di criticità del nostro sistema industriale. Per competere occorre un’apertura culturale al cambiamento che difficilmente le piccole e piccolissime imprese posseggono.”

Presidente di API, Corrado Alberto: “L’indagine mostra chiaramente che sul comparto persistono alcuni nodi strutturali, primo tra tutti la ridotta propensione a intraprendere percorsi di rete. La fiducia tuttavia non manca: gli investimenti in corso inerenti gli ambiti tecnologici dell’Industria 4.0 mostrano la crescente attenzione e sensibilità della meccanica torinese verso le opportunità offerte dalle nuove tecnologie.”

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