Fuori dal guscio

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L’immissione sul mercato di nuove tecnologie e scoperte scientifiche è inarrestabile e si sta sviluppando su più fronti. A volte non si tratta di “nuove” in senso stretto, piuttosto di miglioramenti, anche sostanziali, e/o di volgarizzazioni di apparati, grazie alla diminuzione del loro costo. A volte vengono lanciate sul mercato tecnologie non ancora perfettamente messe a punto per un’immediata fruibilità. A volte si tratta di tecnologie dirompenti. Fatto sta che siamo quotidianamente tempestati da nuove proposte, a tal punto che ci chiediamo sempre più spesso se non ci convenga aspettare per avere l’ultimo modello. Aspettativa tendente praticamente all’infinito! Naturalmente se si tratta del telefonino o dell’automobile siamo su un piano diverso da quando si tratta di un investimento per la nostra azienda. Il dilemma sulla scelta più opportuna trascende il piacere dei sensi e diventa una responsabilità di valore pesante. L’offerta è molto ampia e gli uffici marketing sono sempre più scatenati. La competitività è così accesa che, quando alla nostra rivista pervengono informative su nuove macchine o automazioni, la preoccupazione, nostra e ovviamente di chi ha inviato, è di cogliere esattamente l’attimo – va bene, nel nostro caso il mese! – per l’uscita. La gamma degli atteggiamenti di marketing, vi assicuro, a volte è da seduta psicologica: “Vorremmo annunciare… ma in modo soft, senza particolari”; “Vorremmo fare il botto, perché siamo gli unici… ma ci sta cambiando l’amministratore delegato e sarebbe meglio…”; “Possiamo darvi soltanto questa foto, non un primo piano…”. La cosa più simpatica quando, a rivista ormai in stampa, qualcuno viene a sapere che il concorrente ci compare e chiede “Vengo anch’io”. Troppo facile rispondere “No, tu no”. Ma, come sempre, la soluzione si trova! L’elenco degli annunci delle “prossime grandi cose” cresce, comunque, a vista d’occhio. “Natura non facit saltus”, disse in sede di studi naturali Linneo, citazione ripresa in sede filosofica da Leibniz. Ma, dato che lo sviluppo delle ricerche è molto ampio ed esponenziale in tutti i campi dello scibile, possiamo con certezza affermare che qualche salto o picco se ancora non è stato fatto, certamente lo sarà in previsione. Non siamo troppo visionari se pensiamo che il futuro ci riserverà sorprese eclatanti e di conseguenza annunci con un potenziale di impatto che in qualche modo deve farci riflettere. Prevedere e prepararsi. Quando tecnologia e ricerca si intrecciano con le loro potenzialità, strumenti, consapevoli oppure no, di interrompere lo status quo, alterare il modo in cui le persone vivono e lavorano, riorganizzare i valori e portare a prodotti e servizi completamente nuovi, chi dispone di responsabilità sociali deve prevedere. L’imprenditore è lo snodo centrale. Colui che dispone di più strumenti per potere prevedere il rischio di impatto. Chi più o meglio dell’imprenditore è in grado di portarci a una comprensione di come la tecnologia potrebbe modellare l’economia globale e la società nel prossimo decennio? Chi più o meglio dell’imprenditore è in grado di dare indicazioni al governo in modo che possa modulare gli interventi per assicurarci un contesto in cui si possa prosperare e sfruttare a proprio vantaggio (non a subire!) lo sviluppo tecnologico che continuerà a irrompere nelle nostre vite?

di Michele Rossi

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