Riforma venture capital: investire in Pmi più semplice da marzo

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Tutte le novità nel nuovo regolamento europeo per i venture capital

Se ne parlava da tempo e qualche anticipazione era già stata data mesi fa nell’ambito di un processo di revisione su scala europea e nazionale. Lo stesso ministro Calenda era tornato più volte, chi ha buona memoria se ne ricorderà, sulla necessità di rivedere le regole in questo settore: ora però la riforma dei venture capital è nero su bianco, e da marzo si prevedono importanti facilitazioni per chi desidera investire in Pmi quotate.

Si tratta di un provvedimento approvato dalla Commissione europea e pubblicato sulla Gazzetta UE dell’11 novembre 2017, che prevede agli european venture capital procedure semplificate e un ampliamento del mercato a partire dal primo marzo 2018, modificando le precedenti previsioni del Regolamento 345/2013. Le nuove norme modificano le direttive del 2016 sullo European Venture Capital Funds (EuVECA) e sui fondi European Social Entrepreneurship (EuSEF), i fondi cioè per l’imprenditoria sociale. E sono anche legate al piano di investimenti per l’Ue.

In generale, si espande la possibilità di investimento per questi fondi, e si semplifica l’amministrazione. Ampliamento delle possibilità di investimento e semplificazioni a vari livelli sono dunque i due capisaldi del rinnovato regolamento.

La notizia principale è che il mercato si apre agli investimenti con capitale di rischio nelle piccole e medie imprese quotate su mercati dedicati regolamentati: ciò potenzia la finanza per questo tipo attività, permettendo di diversificare maggiormente gli investimenti. Altra novità è l’apertura dell’adesione agli EuVECA anche ai fondi che hanno in gestione più di 500 milioni di euro, che dunque avranno possibilità semplificate di passaporto europeo.
A proposito di semplificazioni: vengono recepite dal regolamento semplificazioni
e ulteriori regole per potenziare l’offerta di capitali alle PMI. Oltre alla semplificazione nell’utilizzo del passaporto europeo da presentare all’autorità competente del proprio Paese, si fissano norme comuni per requisiti ed eventuali ricorsi contro i rifiuti delle registrazioni, ed è prevista una banca dati centrale accessibile via Internet con l’elenco di tutti i gestori di fondi qualificati.

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