Mercato del rottame d’acciaio tra dazi e opportunità

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mercato del rottame d'acciaio

Siderweb, in collaborazione con RICREA, nella giornata di mercoledì 16 maggio ha organizzato un convegno per illustrare le nuove sfide e le opportunità nascenti dall’attuale situazione politico-economica nel mercato delle materie prime siderurgiche e, in particolare, nel mercato del rottame d’acciaio.

Le grandi sfide per i produttori di acciaio

Nel contesto attuale, per i produttori di acciaio è di primaria importanza reagire a tre grandi sfide che riguardano:

  • rottami
  • preridotto
  • elettrodi in grafite

Per quanto concerne il primo punto, i dazi che Trump potrebbero far lievitare il prezzo del rottame sul mercato interno statunitense. Di tale situazione ne risentirebbe principalmente la Turchia che, ogni anno, ne importa oltre 4 milioni di tonnellate e che, di conseguenza, potrebbe cercare nuovi fornitori soprattutto tra i vicini europei. Sarà inoltre da tenere sotto controllo anche la Cina; il Paese asiatico si sta infatti avvicinando al momento in cui l’acciaio prodotto durante gli anni ’80 e ’90 concluderà la sua vita utile e quindi andrà a riciclo. A conferma di ciò anche il fatto che la Cina sta sì dismettendo gli impianti a carbone (anche per via delle preoccupanti questioni ambientali) ma li sta sostituendo con forni elettrici adatti alla fusione del rottame.

Per quanto concerne il preridotto, da tenere sotto controllo sono India e Iran, i maggiori produttori. Per risultare competitivi in tale ambito, che risulta fondamentale nella produzione di acciai di alta qualità (vista la relativa difficoltà attuale di ottenere rottame di qualità comparabile) sarà fondamentale riuscire ad ottenere in Europa gas a prezzi competitivi.

Infine, parlando di elettrodi, il parere degli esperti è che la situazione non sia in via di risoluzione. Il consolidamento dei prezzi dovrebbe infatti tradursi in una fermata temporanea e di conseguenza, il fatto che a Terni stia ripartendo la produzione, va a configurarsi come un’occasione persa da parte dell’Italia.

Focus sullo stato attuale del rottame d’acciaio

Riguardo al rottame ciò che si registra nel settore è che aumenta la richiesta di rottami di qualità (demolizioni speciali e lamierini) in quanto la richiesta almeno per il mercato nazionale è orientata a prodotti di qualità e non tanto caratterizzata da produzione di grandi volumi a basso valore aggiunto.

In termini di disponibilità nel 2017 si è registrato un aumento dell’8% rispetto al 2016 sul gettito di rottame. Si è infatti arrivati a raccogliere 12 milioni di tonnellate; nonostante ciò si è ancora lontani dai livelli pre-crisi (15 milioni di tonnellate nel 2007-2008) ma il nostro Paese sta recuperando fiducia e marginalità.

Parlando di recupero dell’acciaio, in Italia nel 2017 si è recuperato il 75,3% degli imballaggi in acciaio immessi al consumo; ciò costituisce un ottimo auspicio in relazione agli obiettivi previsti dall’Unione Europea che mirano ad arrivare all’80% entro il 2030.

Da incrementare a questo punto deve essere la qualità del rottame trattato: ciò si va a concretizzare principalmente in una migliore separazione principalmente ad opera di separatori magnetici di ultima generazione.

Dal punto di vista ingegneristico, in previsione di un maggiore utilizzo di rottame di acciaio, sarà fondamentale l’eliminazione dei cosiddetti “tramp elements. Si tratta di materiali quali ad esempio rame stagno cromo nichel e molibdeno, che vanno a inficiare le prestazioni dell’acciaio e le cui percentuali aumentano man mano che l’acciaio viene riciclato.

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